Castellammare, giovani stabiesi in trasferta a Napoli contro l’alternanza scuola – lavoro

I giovani degli istituti superiori di Castellammare si sono recati a Napoli unendosi al corteo partenopeo per poter così esprimere il proprio malcontento contro ogni episodio di sfruttamento presente durante i giorni dedicati all'alternanza

Sono partiti per Napoli circa 500 studenti questa mattina per protestare contro l’alternanza scuola – lavoro prevista all’interno del programma ministeriale della Buona Scuola. I giovani degli istituti superiori di Castellammare si sono recati nel capoluogo partenopeo unendosi al corteo partenopeo per poter così esprimere il proprio malcontento contro ogni episodio di sfruttamento presente durante i giorni dedicati all’alternanza.

Forse sfruttamento potrebbe essere una parola un po’ pesante ma in realtà è quello che succede ai ragazzi di tutta Italia coinvolti nel programma. Le aziende, che dovrebbero aiutare i giovani nel loro percorso di crescita e avvicinarli al mondo del lavoro, non si preoccupano del loro apprendimento. Tutti coloro che si ritrovano a fare questi tirocini non vengono coinvolti nelle attività ma sono utilizzati in altre mansioni tutt’altro che importanti. In alcuni casi, inoltre, gli studenti sono costretti a pagare anche i trasporti per recarsi dalla scuola all’azienda assegnata. Una gestione sicuramente non ottimale che ha fatto infuriare i ragazzi che sono scesi in strada in tutta Italia.

Manifestazione vietata a Castellammare

La manifestazione è stata vietata nella città delle acque per volontà della Polizia di Stato. Infatti, fino a due giorni fa, il centro era completamento bloccato a causa della chiusura delle due gallerie di Privati e di Varano. Quando sono state riaperte, giovedì pomeriggio, era troppo tardi per poter riorganizzare il corteo. I giovani studenti però non si sono dati per vinti e hanno deciso di trasferire la loro protesta a Napoli. Da Castellammare sono partiti 6 pullman mentre molti altri si sono recati nel capoluogo con la Circumvesuviana. Tutti insieme per difendere i propri diritti.

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