Torre Annunziata, le politiche abitative per poca gente

Avremmo domandato a quanto ammonta il Fondo di Garanzia per le locazioni. Al riutilizzo dei beni confiscati come alloggi militari, avremmo apposto la possibilità di un uso sociale

Pare, ripetiamo, pare che stamane al Comune abbiano presentato le politiche abitative di Torre Annunziata. Ma come, direte voi lettori, i giornalisti non sanno cosa sia successo. Ebbene sì! E aggiungiamo, non sapevamo nemmeno ci fosse una conferenza stampa.

Che peccato. Ci avrebbe fatto piacere sapere quanti sono gli alloggi popolari disponibili. Avremmo chiesto al sindaco Vincenzo Ascione – sembra fosse presente – di quell’appartamento, abitato fino al 2014 dai genitori del ras Francesco Gallo, rifiutato da ben 13 famiglie, come aveva scritto Metropolis. Avremmo domandato a quanto ammonta il Fondo di Garanzia per le locazioni. Al riutilizzo dei beni confiscati come alloggi militari, avremmo apposto la possibilità di un uso sociale.




Un lontano ricordo sembrano i tempi in cui arrivavano le mail dall’ufficio stampa dell’amministrazione Starita. Eppure sono passati solo cinque mesi. Addirittura, con un eccesso di zelo, i comunicati venivano pubblicati anche sul sito istituzionale. Invece è uno e uno solo il comunicato stampa appartenente all’odierno governo cittadino. Con data al 16 novembre, la nota preannuncia «il via alle Luci d’artista» in quel di Oplonti. Non c’è firma. Chissà chi si è preso la briga di scriverlo.

Ma siamo sereni. La delibera per l’assunzione di un addetto stampa c’è stata. Tra lentezze istituzionali e tempi tecnici, speriamo facciano in tempo per la fine dei cinque anni.

Roberta Miele



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