Un agguato venuto alla luce quasi per caso, grazie a una pattuglia di carabinieri in servizio in zona che ha notato l’auto con i vetri rotti in cui giacevano i due corpi. Quello di Clemente Palumbo, 34 anni, un passato nel mondo della droga, raggiunto da quattro colpi di arma da fuoco al viso e al torace, e inizialmente sopravvissuto alla furia dei sicari.
E di sua madre, Immacolata De Rosa, 55 anni, uccisa da un solo proiettile alla regione ascellare e che a un primo esame non presentava macchie di sangue. Circostanza che, unita all’assenza di ferite visibili a prima vista, aveva indotto gli investigatori a non escludere l’ipotesi del malore. Ipotesi poi messa da parte con l’arrivo del medico legale.
E’ una esecuzione in piena regola. Almeno cinque i bossoli ritrovati. Palumbo, che gestisce un’azienda che lavora nell’indotto dell’edilizia, viene bersagliato dai proiettili. Ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli muore dopo un paio di ore a causa delle ferite riportate.
E’ probabile che fosse lui il vero obiettivo dei killer. Per la donna, invece, è subito letale un solo colpo di pistola. Per fare luce sull’episodio, e stabilire se abbia matrice camorristica o se sia riconducibile a un regolamento di conti riconducibile alla sfera personale, sono al lavoro i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.