Dopo la prima, messa in scena a S. Giovanni a Teduccio” città d’origine dell’autore, il regista ha in progettato e realizzato l’idea di ripresentare lo spettacolo al pubblico napoletano, in vari teatri della città. Nel film, il racconto scenico che , sulle ali dell’immaginario, includeva il progetto e l’esecuzione del furto, poi fallito in maniera divertente del tesoro di San Gennaro; nella versione teatrale, il regista Tartaglia, invece narra delle ampolle del sangue del Santo Protettore di Napoli, che “qualcuno” è intenzionato ad appropriarsene.
Ho portato sul palco, afferma il regista, le mire dell’uomo di oggi, con l’intento di far ridere, come mi hanno insegnato i miei “professori” (tra cui i registi-attori Renato Carpentieri, Antonio Casagrande ,Mario Santella ed altri miei maestri). L’Assurdo racconto del furto delle ampolle, contenenti il sangue di S. Gennaro, per clonarlo, fa tanto ridere;ed è appunto il saper divertire il pubblico il risultato degli insegnamenti.
Federico Orsini