Riaffiorano tracce della Pompei antica fuori dalla cinta cittadina. Un pezzo di muratura lungo più di due metri e altro più di un metro è emerso tra terricci e lapillo del 79 d.C., due giorni fa, durante i lavori di uno scavo fognario, a circa tre metri di profondità, in via Stabiana, al confine con il muro di cinta della comunità «Incontro».
Secondo gli archeologi del Parco Archeologico di Pompei, competente per il territorio, quel manufatto continua in entrambi i lati della stradina. La località in cui è avvenuto il ritrovamento è una delle più interessanti dal punto di vista archeologico perché si trova a circa trecento metri dalla cinta sud di Pompei e alla stessa distanza dal fiume Sarno.
Proprio a poche centinaia di metri da quest’ultimo rinvenimento, negli anni Cinquanta del secolo scorso, durante i lavori per la costruzione dell’autostrada Napoli – Salerno, venne intercettata la villa appartenuta ai commercianti puteolani Sulpicii. Poco distante da quella villa che scavata una decina di anni fa (si rinvennero affreschi stupendi e un tesoretto di argenterie finemente cesellate) fu intercettata un’altra domus in cui si rinvenne un tesoro fatto da collane e bracciali.
I lavori di scavo lungo tutto il tratto sono stai interrotti su disposizione degli archeologi, in attesa di saperne di più sul muro e sulla sua importanza. L’opera, difatti, potrebbe tanto essere un muro che racchiudeva l’ambiente di una delle domus che ancora si trovano sotto terra in quella zona, quanto il muro di cinta di una villa rustica che nel 79 dopo Cristo venne sotterrata da lapilli e cenere nel corso dell’eruzione del Vesuvio e dunque il suo rinvenimento potrebbe portare a scoprire altri tesori.
Romilda Barbato