“Ho appena ricevuto un avviso di proroga delle indagini sul mercato ittico al dettaglio, dal quale risulta che sarei anch’io coinvolto, devo ritenere nella mia qualità di capo dell’amministrazione comunale. Già da tempo ho manifestato la più ampia collaborazione con l’autorità giudiziaria e disponibilità per la più veloce definizione dell’indagine”.
Questa è la nota ufficiale diramata dal sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, indagato dalla DDA di Napoli per i lavori di adeguamento del mercato ortofrutticolo e ittico di Pozzuoli, sequestrato lo scorso 30 giugno per mancanza del certificato di collaudo. Secondo alcune indiscrezioni risulterebbero inoltre incongruità tra la spesa di un milione e mezzo di euro e i materiali utilizzati. La Polizia ha notificato al primo cittadino l’avviso di proroga delle indagini.
Nella ferrea convinzione che ogni individuo sia da ritenere innocente sino a sentenza definitiva contraria appare positiva la disponibilità sempre espressa da Figliolia nei confronti dei giudici : un modo per archiviare quanto prima , si legge tra le righe della dichiarazione, una brutta storia che non giova all’immagine e alla credibilità della comunità puteolana. L’opinione pubblica sembrerebbe spaccata in due filoni : uno sicuro dell’estraneità ai fatti contestati del primo cittadino e sicuro di una rapida archiviazione del procedimento, l’altro meno garantista nei confronti di Figliolia e pronto a scommettere sulla concretezza delle accuse mosse al sindaco di Pozzuoli.
Un venticello passeggero o l’inizio di un uragano per l’amministrazione comunale? A questo punto saranno i giudici dell’antimafia a stabilirlo , chiamati a provare le eventuali responsabilità penali che hanno portato Figliolia all’attenzione della DDA.
Alfonso Maria Liguori