A cinque mesi dal crollo della palazzina di Rampa Nunziante, la “marcia per la giustizia” ha percorso le strade di Torre Annunziata.
Ad aprire il corteo, formato soprattutto dai ragazzi delle scuole superiori, il primo cittadino Vincenzo Ascione, don Ciro Cozzolino e i familiari delle vittime. Insieme reggevano una corda con tre nodi: l’ingiustizia, la diffidenza e l’individualismo.
«Chiediamo coralmente al sindaco e all’amministrazione di portare la fune per sciogliere questi nodi. Noi oggi gridiamo forte che vogliamo giustizia. – ha dichiarato il parroco della SS. Trinità – Qualcuno ha detto che lo Stato è assente. Lo stato è ogni cittadino, e noi siamo qui, le istituzioni sono qui. Vogliamo camminare insieme, istituzioni, parrocchie e cittadini per creare un nuovo orizzonte. Dobbiamo ricostruire e per farlo ci vuole speranza».
«La città intera non dimenticherà questa tragedia. Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che può contare sul nostro sostegno per arrivare presto alla verità. Costituirci parte civile – ha commentato Ascione – è il minino che si possa fare perché il crollo non ha colpito solo le vittime, ma ha inferto un duro colpo in tutti quanti noi».
La folla si è fermata sul luogo del disastro. Da lì sono volati otto palloncini bianchi, poi una studentessa ha suonato “Il silenzio”. Un lungo e commosso applauso ha accompagnato la conclusione della manifestazione.
Roberta Miele