Forum Europeo della Cultura a Milano, riflettori puntati su Pompei

La prima fase dei lavori è stata ultimata nel 2015 ed ha permesso l’apertura al pubblico di nuove aree espositive, per un totale di 12.500 mq, rendendo disponibile l’accesso a numerose domus e insulae

Si è aperto il 7 dicembre 2017, per la prima volta a Milano, il forum europeo della cultura, importante appuntamento biennale organizzato dalla “Commissione Europea” con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra gli stati membri sul tema e fare il punto sull’”Agenda europea della cultura”. L’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti delle istituzioni nazionali e comunitarie, è stato occasione per presentare l’Anno europeo del Patrimonio culturale che caratterizzerà tutto il 2018.




Un appuntamento a cui l’Italia ha partecipato con grande interesse e orgoglio, con la consapevolezza di detenere nei propri confini nazionali un grande patrimonio artistico e storico e del valore che il turismo culturale rappresenta a livello sociale ed economico per il nostro paese.

E’ in questo contesto che si inseriscono importanti progetti realizzati, anche grazie ai finanziamenti europei, di salvaguardia e riqualificazione artistica, di promozione culturale e dei territori, come il “Grande Progetto Pompei”, il “Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria” e il “Museo Egizio di Torino”, solo per citarne alcuni, ma conosciuti in tutto il mondo.




Grazie ad un finanziamento di 105 milioni di Euro, di cui 78 garantiti dal “Fondo europeo di sviluppo regionale”, sono stati effettuati interventi di conservazione e restauro del Parco archeologico di Pompei, riconosciuto “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO. Tali interventi hanno permesso di proteggere il sito dai rischi idrogeologici e gli edifici dalle intemperie, mettendo in sicurezza le insulae e consolidando il restauro delle superfici decorate.

La prima fase dei lavori è stata ultimata nel 2015 ed ha permesso l’apertura al pubblico di nuove aree espositive, per un totale di 12.500 mq, rendendo disponibile l’accesso a numerose domus e insulae anche ai disabili e un nuovo percorso di visita per le famiglie.




Il progetto ha l’obiettivo di preservare il patrimonio artistico e culturale per le generazioni future e insieme contribuire allo sviluppo economico del territorio, promuovendo turismo e imprenditorialità. Importanti risultati sono già stati raggiunti: negli ultimi anni i visitatori sono aumentati in maniera significativa, passando dai 2,44 milioni del 2013 ai 3,21 milioni del 2016 (+31%), portando vantaggi a tutta l’economia dell’indotto.

Tibor Navracsics, Commissario europeo per l’Istruzione, la Cultura, i Giovani e lo Sport ha dichiarato che“La forza dell’Europa è la sua identità di continente ricco di cultura, di straordinarie bellezze artistiche, archeologiche, architettoniche e la bellezza dei suoi territori. La sfida del 2018 sarà quella di dare a tutti, soprattutto ai giovani, la possibilità di fruire di questo inestimabile patrimonio culturale, di valorizzarlo e preservarlo per le generazioni future. I progetti già finanziati dall’Unione europea in Italia, così come in altri Paesi membri, sono la testimonianza del forte impegno dell’Unione europea in questa direzione che ha importanti ricadute per lo sviluppo e la crescita delle società e delle economie locali”.




L’Unione Europea ha co-finanziato, con un investimento di 5 milioni di euro, anche il “Museo Archeologico Nazionale” di Reggio Calabria. Attraverso un deciso intervento di ristrutturazione, ampiamento e riqualificazione il museo, che contiene opere dall’inestimabile valore(come i Bronzi di Riace) è diventato il più visitato nel sud d’Italia, dopo quello di Capodimonte di Napoli, contribuendo in maniera importante all’economia del territorio.

I turisti sono infatti passati da una media di 122.00 a 250.000 all’anno, favorendo l’indotto e contribuendo in maniera significativa allo sviluppo socio-culturale della regione.

Giuseppe Raviotta



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