Camorra, l’asse Gionta-Birra tra Torre Annunziata ed Ercolano

Veloci, scaltri e arrivisti i giovani affiliati al clan Gionta hanno per lungo tempo monopolizzato la zona mare della città e il centro storico

omicidio di camorra crispanoAsse Gionta – Birra : un binomio della camorra più volte evidenziato dai pentiti che testimonia il livello di complicità raggiunto dai clan operanti nel vesuviano, nello specifico a Torre Annunziata ed Ercolano. Tempo addietro i valentini misero a disposizione dei Birra propri killer per il duplice omicidio dei fratelli Marco e Maurizio Manzo avvenuto in un bar di Terzigno nel 2007. A sparare in quell’occasione, secondo le dichiarazioni dell’ex sicario dei Gionta Michele Palumbo, fu il capo del gruppo di fuoco dei ”valentini” Umberto Onda.




Punta di diamante della batteria di fuoco dei Gionta, Umberto Onda , alias “Umbertino” , è stato per lungo tempo considerato dagli inquirenti stragista del clan . Attualmente “Umbertino” sta scontando un ergastolo : la I Sezione Penale della Corte di Cassazione aveva infatti respinto il ricorso presentato dai legali di Onda avverso alla condanna della Corte d’Assise di Napoli. Il boss è stato condannato per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone. Valentino Gionta ancora oggi rappresenta l’icona del padrino mai pentito in grado di controllare , carismaticamente parlando, il clan anche essendo detenuto dal 2007 nel carcere di Novara al 41 bis con fascicolo personale che recita “fine pena mai”.

I “valentini” sono stati sempre temuti dai gruppi criminali operanti in paesi confinanti per la ferocia del gruppo di fuoco, di killer pronti a colpire ovunque sul territorio e a qualsiasi ora del giorno. Veloci, scaltri e arrivisti i giovani affiliati al clan Gionta hanno per lungo tempo monopolizzato la zona mare della città e il centro storico, sfrecciando in sella a scooter e potenti moto dal lungomare alla zona portuale per poi varcare gli archi che conducono al santuario della Madonna della Neve, ovvero al cuore di Torre Annunziata.




In conflitto da sempre con il sodalizio malavitoso Gallo – Cavalieri i Gionta hanno saputo mantenere nei vicoli della città un alone di invincibilità che ha fatto del padrino Valentino un mito criminale. Tanti politici, amministratori, professionisti e imprenditori al soldo del boss di Torre Annunziata: un prestigio malavitoso mai perso nel corso del tempo che ha consentito ai figli di tenere testa ai clan rivali nelle numerose faide locali per il controllo degli affari illeciti sul territorio.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.