Offese pubblicate su Facebook contro il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, conseguente denuncia dell’accaduto da parte del primo cittadino alle autorità giudiziarie: cronaca di fatti annunciati. La politica dell’odio che per anni ha avvelenato i social, i rancori mai sopiti e la volontà a prescindere di usare le tastiere dei pc per attaccare violentemente tutto e tutti, non potevano sortire esito migliore. Da un lato il giusto risentimento degli ercolanesi che si sentono abbandonati dal proprio nocchiero, traditi forse in quelle che erano legittime aspirazioni sposate da Buonajuto in periodo elettorale.
Dall’altro la disponibilità, va sottolineato, di un sindaco che però ha peccato di eccessivo protagonismo consentendosi qualche selfie di troppo e qualche movenza impostata, soprattutto all’inizio del mandato, sullo stile di qualche noto leader politico nostrano. Sono poi seguiti problemi comunitari irrisolti, inefficienze endemiche per la comunità degli scavi che hanno ancora una volta acceso i riflettori in negativo sulla città. Partendo dal presupposto che nessun amministratore o politico sia infallibile rattrista costatare come un paese più volte in finale per il titolo di Capitale Italiana della Cultura si lasci andare a storie di basso spessore offrendo il peggio di se a quanti al contrario nel mondo ne ammirano tradizione culturale e origini classiche.
Riduttivo rapportare la questione ad una gara tra l’attuale amministrazione e quelle precedenti, o peggio ricercare il “male minore” nel tempo come spesso si sente sussurrare nei corridoi di palazzo . A nostro umile avviso si dovrebbe tutti , cittadini , politici e amministratori, lavorare per una sola causa : il benessere di Erolano e degli ercolanesi. Qui la questione si complica affondando le proprie radici nella storia moderna del paese fatta di aspirazioni personali, sogni infranti e accordi disattesi tra schieramenti politici . Questo per restare con i piedi a terra e parlare di fatti concreti non astratte congetture. E’ diritto degli ercolanesi criticare in modo costruttivo Buonajuto, chiederne perfino le dimissioni : offendere e aggredire verbalmente il sindaco di Ercolano vanifica però ogni tentativo di crescita qualitativa dell’humus locale innescando inevitabilmente reazioni a catena .
Qui nessuno deve “aver paura” di qualcuno, come a volte è capitato di leggere sui social, terminologia che non si addice ad una società civile che ha messo in ginocchio i clan indigeni grazie al coraggio di imprenditori e associazioni presenti sul territorio e all’instancabile lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, con particolare riferimento ai carabinieri. Il segreto è lavorare insieme , a prescindere dal colore politico o dall’appartenenza partitica, alla crescita di un territorio dalle potenzialità incommensurabili. Se poi chi governa dovesse mostrarsi concretamente non all’altezza si torni alle urne con serenità e amore per Ercolano. Per il momento un franco chiarimento tra le parti e una migliore comunicazione tra Ente Comune e cittadini potrebbero smorzare gli animi e , perché no, risolvere tanti problemi in tempi utili.
Alfonso Maria Liguori