Il Gazzettino vesuviano | IGV

Ecco il punto strategico dei clan del Vesuviano: la regia dei gruppi criminali

Poggiomarino : una volta roccaforte dell’ex padrino di camorra ( collaboratore di giustizia da anni) Pasquale Galasso sarebbe oggi punto strategico per i clan operanti nel vesuviano. Ras indiscusso del posto Antonio Giugliano, alias “o Savariello”, capo dell’omonimo gruppo criminale e considerato dagli inquirenti costola del super boss Mario Fabbrocino. Giugliano e Fabbrocino avrebbero in passato stretto legami con i casalesi e provato ad estendere i propri interessi malavitosi in Toscana e Umbria.




Antonio Giuliano avrebbe conferito alla consorte, sull’esempio di pezzi da 90’ della camorra come Valentino Gionta, il ruolo di capo dell’organizzazione durante le detenzioni, periodi in cui l’assenza del capo può portare allo sbandamento di un sodalizio camorristico . Una donna riservatissima, che ha sempre tutelato la propria privacy evitando il più possibile esposizioni mediatiche e chiacchiere intorno alla sua persona. Chi l’ha conosciuta di persona la definirebbe una lady di ferro, decisa e carismatica anche nei confronti degli affiliati del clan che in assenza del marito Antonio vedrebbero nella consorte l’indiscusso leader.

I Giugliano, nonostante i ripetuti arresti del ras Antonio e le continue pressioni esercitate dalle forze dell’ordine, sarebbero sempre riusciti a respingere assalti di clan provenienti dall’ Agro-Sarnese rimarcando con decisione la propria egemonia malavitosa su Poggiomarino e sulla vicina Striano. Tempo addietro , secondo alcune indiscrezioni, si parlò di un probabile ritorno dell’ex padrino Pasquale Galasso , una volta alter ego del boss Carmine Alfieri( a sua volta collaboratore di giustizia da tempo) , nei luoghi d’origine per interessi legati ad attività imprenditoriali nel settore alimentare.




Secondo alcune indiscrezioni Galasso, originario di Poggiomarino, gestirebbe tramite prestanome alcuni supermercati nella Valle dell’Irno risiedendo in una villetta situata nelle vicinanze della superstrada Salerno-Avellino. Pasquale Galasso sarebbe “marcato a vista” dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) e pare che nella zona dove sorgerebbero le attività del pentito siano state posizionate telecamere di sicurezza (apparentemente provvedimento ordinario per tutelare tutte le attività commerciali della zona). Galasso per anni ha gestito nell’Agro nocerino-sarnese diverse imprese dal settore immobiliare a quello agricolo e una concessionaria “Iveco”.

Attività con ogni probabilità finalizzate al riciclo del denaro sporco: un fiume di denaro, si parlerebbe di un patrimonio di oltre 1500 miliardi delle vecchie lire, concretizzato a cavallo tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anno ’90. In sintesi : da Pasquale Galasso ad Antonio Giugliano Poggiomarino resta , al di là delle tantissime persone per bene che per fortuna da sempre popolano il paese, al centro di grandi interessi malavitosi all’interno del “sistema che conta”.

Alfonso Maria Liguori



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