I Gionta si starebbero riorganizzando e già si discuterebbe del successore di Umberto Onda, punta di diamante del gruppo di fuoco dei “valentini” attualmente detenuto con fascicolo personale riportante “fine pena mai”.
La I Sezione Penale della Corte di Cassazione aveva infatti respinto il ricorso presentato dai legali di Onda avverso alla condanna della Corte d’Assise di Napoli. Il boss è stato condannato per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone.
Oggi il clan oplontino, fondato dal padrino Valentino Gionta, il super boss mai pentito detenuto dal 2007 nel carcere di Novara al 41 bis, sarebbe in procinto di riamarsi e reclutare nuovi affiliati temendo un’ offensiva da parte di altri potenti gruppi criminali operanti sul territorio.
I Gallo-Cavalieri potrebbero approfittare del momento infelice attraversato dai Gionta, indeboliti da arresti e sequestri di beni eccellenti, per estendere la propria leadership malavitosa all’intero perimetro cittadino, forse anche grazie all’ausilio di clan alleati attivi in paesi limitrofi (tra cui i Cesarano di Ponte Persica, i D’Alessandro di Castellammare e i Falanga di Torre del Greco). Chi conosce bene il carisma criminale dei “valentini” sa bene che uno dei punti di forza dell’organizzazione è stato sempre l’incredibile capacità rigenerativa.
Di generazione in generazione, tra affiliati e parenti stretti di Valentino Gionta, il clan è riuscito sempre a districarsi potendo contare sul consenso di una parte delle nuove leve torresi, con particolare riferimento alla zona portuale e al cuore storico della città. Ecco perché i presupposti ci sarebbero tutti per pensare ad affiliazioni qualitative nelle file dei Gionta di nuovi killer, pusher e fiancheggiatori, animati non solo dal desiderio di guadagno ma dalla ferrea volontà di far sventolare su Torre Annunziata l’unica vera bandiera camorristica che per loro conta, quella di Valentino Gionta.
Ragazzi poco più che adolescenti pronti a tutto pur di mostrare il proprio spessore criminale sul campo. Baluardo contro le insidie del sistema istituzioni, associazioni e in particolare il governo locale guidato dal sindaco Vincenzo Ascione chiamato oggi insieme all’Assessore con delega, tra le altre, alla sicurezza e alla legalità Sofia Donnarumma a scendere in prima linea, nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche, in difesa della qualità d’esistenza degli onesti contribuenti oplontini.
Alfonso Maria Liguori