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Incendi sul Faito, il 21 dicembre udienza preliminare per il piromane 60enne di Moiano

Fermo incendio monte faito 2Devastò il Monte Faito per giorni a causa della sua follia. Ettari ed ettari di vegetazione andarono in fumo a causa dell’incendio da lui stesso provocati. E, oggi, la comunità montana subisce ancora le conseguenze di quel suo comportamento. Dopo l’arresto in estate, è stata fissata per il 21 dicembre l’udienza preliminare contro il 60enne piromane C.D.M., residente a Moiano, che a cavallo di ferragosto, seminò il panico sui Monti Lattari.

All’interno del processo che partirà il prossimo 21 dicembre, dovrebbero costituirsi parte civile sia il Comune di Vico Equense, sia il Parco Regionale dei Monti Lattari e sia il WWF. L’incendio provocato dal 60enne sul Faito ha messo in ginocchio un’intera comunità che nel periodo di maggiore affluenza di turisti, ha dovuto alzare bandiera bianca. Oltre una settimana di incendi che hanno messo in difficoltà sia le forze dell’ordine che gli stessi volontari. Oggi, sul Faito, è presente una macchia scura, nera, che ricorda quel ferragosto di fiamme del 2017. A peggiorare la posizione del 60enne, sono le frane che hanno devastato la montagna nel mese scorso. Frane che, secondo gli esperti, si sono realizzate proprio per la mancanza della vegetazione distrutta durante gli incendi estivi.

I fatti ad agosto scorso

I carabinieri, dopo averlo identificato, lo hanno arrestato pochi giorni dopo l’accensione dei roghi che distrussero il Faito. L’uomo, in quella circostanza, non diede una motivazione valida al suo comportamento spiegando: “Ho preso i fiammiferi e ho dato fuoco a tutto, non so perchè l’ho fatto”. La sua tesi, però, venne immediatamente smentita dai militari che ritrovarono all’interno della sua Apecar diverse bottiglie sporche di benzina. Il suo gesto, infatti, secondo le forze dell’ordine, era premeditato.

Sotto shock la comunità di Moiano, la frazione più alta di Vico Equense che confina proprio con i boschi del Faito. Nessuno si sarebbe aspettato un simile comportamento dell’uomo che al momento è accusato di incendio boschivo. Dovrà rispondere alle accuse il prossimo 21 dicembre nel Tribunale di Torre Annunziata dove ci sarà il primo atto della sua udienza preliminare. L’obiettivo è quello di capire se ci fosse una regia occulta dietro il gesto del 60enne.

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