Lavoro nero nelle fabbriche, perquisizioni a tappeto a Terzigno e Poggiomarino

I 3 opifici irregolari sono stati sottoposti a sequestro, con diffida a svolgere ogni ulteriore attività fino alla compiuta regolarizzazione

I poliziotti dei commissariati di San Giuseppe Vesuviano e Torre del Greco hanno effettuato negli ultimi due giorni mirati controlli ad opifici presenti nei comuni di Terzigno e Poggiomarino finalizzati all’emersione di fabbriche di produzione e confezionamento di abbigliamento irregolari, nonché alla verifica di eventuale sfruttamento della manodopera straniera.




Tra i diversi opifici controllati, 3 sono risultati irregolari per mancanza di titoli abilitativi, tra cui le dovute comunicazioni comunali, nonché la erronea e in alcuni casi mancata tenuta dei registri, come quelli camerali di carico e scarico del materiale di risulta. Nel corso dell’ operazione, svolta anche con l’ausilio di personale dell’ASL di competenza e dell’ispettorato del lavoro, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 110.000 euro dovute alla mancanza delle citate autorizzazioni, nonché alla carenza di altri requisiti di legge tra cui quelli igienico-sanitari e a tutela dei lavoratori impiegati.

I 3 opifici irregolari sono stati sottoposti a sequestro, con diffida a svolgere ogni ulteriore attività fino alla compiuta regolarizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a controllo e identificazione una ventina di cittadini stranieri di nazionalità cinese, di questi 13 sono risultati privi di permesso di soggiorno, e quattro di questi, a seguito di ulteriori accertamenti volti all’emissione di provvedimenti di espulsione e accompagnamenti finalizzati al loro rimpatrio, sono stati riaccompagnati al CIE.




Gli stessi cittadini stranieri sono risultati privi di qualsiasi contratto di lavoro e pertanto i rispettivi datori di lavoro sempre di nazionalità cinese sono stati deferiti all’A.G. per il reato di impiego illegale di lavoratori clandestini. Continua il giro di vite fortemente voluto dalle autorità contro il lavoro irregolare con particolare riferimento all’inosservanza delle normative vigenti in materia di sicurezza e alla mancanza delle autorizzazioni necessarie per lo svolgimento delle specifiche attività.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.