Torre Annunziata sull’orlo dell’ennesima guerra di camorra per il controllo degli affari illeciti sul territorio : a rafforzare questa tesi l’ingente sequestro di armi effettuato in questi giorni nel Quartiere Provolera presso il domicilio di un pregiudicato vicino ai Fransuà , storici alleati dei Gionta. Nello specifico si tratterebbe di 5 pistole e una pistola mitragliatrice tutte complete di munizionamento e in perfetto stato di conservazione.
La Polizia di Stato sta effettuando gli accertamenti di rito per stabilire l’eventuale utilizzo delle armi in oggetto in recenti agguati di camorra. Un arsenale : Radio Mala non avrebbe dubbi i Gionta starebbero compattando i ranghi e con l’ausilio dei fedelissimi di sempre si preparerebbero ad un guerra con gli storici rivali Gallo –Cavalieri. Armi e uomini : questa la massima adottata da un sodalizio criminale rimasto orfano del capo del gruppo di fuoco, Umberto Onda alias “Umbertino” (la I Sezione Penale della Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso presentato dai legali di Onda avverso alla condanna della Corte d’Assise di Napoli.
Il boss è stato condannato all’ergastolo per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone) , un ras dal forte carisma criminale e dalla disarmante freddezza in azione. Un simbolo per i giovani affiliati torresi che in “ Umbertino” vedrebbero ad oggi una delle figure più temute e rispettate dei “valentini”. Questo un dato che contraddistingue il clan di Valentino Gionta : l’assoluta fedeltà ai capi sebbene rinchiusi da anni al 41 bis con fascicolo personale recitante fine pena mai.
Nei vicoli ci si interroga sul nome del successore di Onda che avrebbe il compito di guidare l’ala stragista del clan in quello che potrebbe essere lo scontro finale con gli acerrimi rivali. Troppo rumore non giova agli affari e il sistema oplontino lo sa bene : si potrebbe quindi decidere una volta per tutte di stabilire chi comanda criminalmente parlando a Torre Annunziata. Per i perdenti la condanna potrebbe essere l’esilio forzato . Intanto gli animi nei vicoli del centro storico e a ridosso del porto si starebbero oltremodo scaldando al ritmo del sinistro slogan :” Noi siamo i valentini gli altri tutto il blocco non sono nessuno”.
Alfonso Maria Liguori