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“Un ordigno particolarmente potente”: i retroscena sul caso della bomba carta esplosa a Napoli

Prime indiscrezioni sulla bomba esplosa la notte scorsa a Napoli : si tratterebbe di un ordigno di fattura artigianale brillato in via Ferrante Imparato, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Le verifiche condotte dagli artificieri dei carabinieri hanno svelato la natura dell’esplosivo particolarmente potente, di quelli illegali che vengono fatti esplodere la notte di San Silvestro. A perdere la vita in seguito alla violenta detonazione il 34enne Antonio Perna, già noto alle forze dell’ordine.




La sua compagna , la 32enne M.V., 32enne, è la vedova del cognato di un boss : la donna, in compagnia del Perna al momento dell’esplosione, sarebbe rimasta ferita ma giudicata non in pericolo di vita dai sanitari. Appena i medici daranno l’ok partirà l’interrogatorio nei confronti della 32enne che dovrà spiegare agli investigatori per quale motivo i due fossero nei pressi dello stabile dove è esploso l’ordigno. In zona è stato trovato anche uno scooter, sul quale probabilmente viaggiavano i due. Al momento M.V. è piantonata in ospedale. Non si esclude che a piazzare la bomba carta sia stata proprio la coppia e che fosse un atto intimidatorio.

Perna aveva precedenti per rapina aggravata da sequestro di persona, la donna per resistenza e per reati di droga e ricettazione. Secondo gli investigatori i due erano nell’orbita del clan Reale. Radio Mala non avrebbe dubbi : si sarebbe trattato di un gesto dimostrativo finito in tragedia forse per la poca perizia del Perna con gli esplosivi. Avevamo già evidenziato come i continui arresti avessero indebolito i clan operanti a Napoli e nell’hinterland costringendo i sodalizi criminali ad affidare compiti delicati ad affiliati non professionisti del crimine.




Ecco il motivo di stese sempre più approssimative , di killer maldestri che feriscono innocenti passanti per caso sul luogo del raid, dell’enorme quantità di proiettili esplosi da distanza considerevole ( e non a un passo dalla vittima designata come prassi criminale vorrebbe) forse per il timore di una reazione da parte del soggetto da eliminare.

Alfonso Maria Liguori



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