Virtus Junior Napoli, a Casola la prima squadra e un punto di formazione per i giovani calciatori

"Il nostro progetto guarda, tra le altre cose, alla costruzione di un undici (in tutte le categorie che abbiamo) competitivo e pronto, pertanto rimane necessaria una formazione globale"

Virtus Junior Napoli, a Casola la prima squadra e un punto di formazione per i giovani calciatori

Virtus Junior Napoli, a Casola la prima squadra e un punto di formazione per i giovani calciatori. La Scuola Calcio Elite della FIGC, che opera da anni nel Comune di Casola di Napoli, per la stagione sportiva 2017/18 lancia alcune novità, tra queste la prima squadra.

La Scuola calcio presente a Casola di Napoli è senz’altro un punto di riferimento per la formazione di giovani calciatori.

La società, oltre alla formazione tecnico-tattica e fisico-motoria pone molta attenzione all’insegnamento dei valori umani, determinanti non solo per la vita, ma anche per il calcio a livello dilettantistico ed eventualmente professionistico.




Abbiamo incontrato per l’occasione il presidente Gennaro Fontanella ed il responsabile e coordinatore della prima squadra Andrea Ippolito.

Il Presidente della Ssd Virtus Junior Napoli, entusiasta della situazione, ci racconta i progetti futuri della scuola calcio

“La Virtus Junior Napoli è nata con lo scopo di apportare nel settore delle scuole calcio professionalità e organizzazione, sempre restando un ulteriore modello educativo, che va ad affiancarsi alla famiglia e alla scuola, a cui i genitori possono affidarsi. Anche per questo abbiamo creato un ambiente sano con persone qualificate che trasmettano sempre i valori dello sport”.

“Il nostro progetto – continua Fontanella – guarda, tra le altre cose, alla costruzione di un undici (in tutte le categorie che abbiamo) competitivo e pronto, pertanto rimane necessaria una formazione globale dei nostri giovani tesserati. Del resto anche le linee guida federali tramandano come obiettivi principali il rendere i ragazzi protagonisti del lavoro, mettendoli in condizioni di saper scegliere e capire autonomamente il calcio interpretandolo in modo creativo”.




Come mai questa novità della prima squadra? Tra l’altro mi sembra che già stia aggregando intorno a sé tante persone, o mi sbaglio?

“Abbiamo deciso di continuare la nostra mission anche con la prima squadra, infatti quest’anno stiamo partecipando al campionato provinciale di Salerno di Terza categoria F.I.G.C. Il perché deriva dal fatto che era necessario dare una continuità al settore giovanile, non solo, anche perché come è stata strutturata dai dirigenti e dagli allenatori che la seguono, rimane certamente un esempio per i ragazzi più piccoli. Infatti lo staff della prima squadra pone molta attenzione non solo alla serietà degli allenamenti che si tengono due volte la settimana, ma anche al fatto che tutti i ragazzi si sentano un unico gruppo. Per questo siamo felici di aver conosciuto Andrea Ippolito”.




Abbiamo incontrato anche il responsabile e coordinatore della prima squadra Andrea Ippolito che attorno allo staff ha unito sia giocatori giovani che d’esperienza.

Dott. Ippolito parlando con lei ci rendiamo conto di quanto impegno ci voglia per portare avanti una situazione del genere. Perché c’è tutta questa attenzione da parte sua e dello staff nei confronti di una prima squadra che partecipa alla terza categoria?

“Gli operatori del settore sportivo, insegnanti, formatori, allenatori, etc., svolgono un lavoro dal valore inestimabile sia in termini di formazione-didattica delle scienze del movimento umano sia in termini di recupero sociale attraverso l’integrazione della persona nel sistema sportivo organizzato. Si impegnano inoltre nel gestire i gruppi sportivi perché credono fermamente che i valori diffusi attraverso lo sport possono portare alla crescita individuale e personale del cittadino, che da bambino diventerà l’adulto del domani, ma anche che da adulto possa diventare comunque un adulto migliore. Nel nostro caso specifico abbiamo una prima squadra composta in prevalenza da adulti e da un paio di ragazzi che hanno appena compiuto 18 anni”.




Ci ha detto che c’è una buon percentuale di giocatori casolesi all’interno del gruppo, come mai?

“Su una rosa di oltre 24 giocatori ne sono presenti circa 10 residenti a Casola di Napoli, mentre la restante parte proviene da Gragnano, Sant’Antonio Abate e Castellammare di Stabia. Ci tengo a dire che tutti questi ragazzi si sono integrati perfettamente tra di loro, questo perché insieme all’allenatore Di Ruocco Vincenzo e ai dirigenti Manfredonia Ciro e De Angelis Camillo diffondiamo un messaggio che per noi è fondamentale, anteporre il NOI all’IO, anteporre il gruppo agli interessi personali e nello stesso momento dare attenzioni ad ogni singolo giocatore.

Il nostro obiettivo primario infatti era proprio quello di creare un gruppo veramente coeso, tra l’altro poi l’unione d’intenti è l’unico modo per mettere in pratica le situazioni tattiche che vengono richieste dagli allenatori durante le partite”.



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