In particolare nell’ordinanza cautelare è descritto un quadro indiziario relativo a varie condotte per favorire l’organizzazione criminale anche attraverso le proprie attività economiche ( prevalentemente svolte nel settore assicurativo e dell’infortunistica stradale) , poste in essere dal D’Alterio che : si sarebbe adoperato a curare i rapporti e lo scambio di notizie tra gli esponenti apicali del clan, anche con riferimento alla corrispondenza epistolare intercorsa tra i detenuti; avrebbe collaborato nella gestione della cassa comune del sodalizio criminale , contabilizzando e distribuendo le cosiddette “mesate” agli affiliati e ai familiari dei sodali in carcere; si sarebbe interessato a reperire proventi illeciti da far confluire nelle casse del clan, anche mediante il controllo di alcune società operanti nel settore delle video slot e delle scommesse sportive.
Contestualmente alle misure cautelari personali innanzi indicate , lo stesso Gip , sulla base degli accertamenti patrimoniali disposti dalla DDA di Napoli ed eseguiti dal Nucleo Polizia Tributaria di Napoli , ha disposto, sempre nei confronti di D’Alterio , un provvedimento di sequestro patrimoniale avente per oggetto immobili, quote societarie e rapporti finanziari, per un valore di oltre 700 mila euro.
Alfonso Maria Liguori