Ma non solo: secondo alcuni quel versamento sarebbe dovuto essere effettuato da Sint, altra municipalizzata proprietaria del complesso delle Nuove Terme per il 98,1% (solo il restante 1,9% è detenuto dal Comune di Castellammare), e non quindi direttamente dal Municipio.
E quindi: il Comune è direttamente responsabile e proprietario di Terme. Una tesi che rafforzerebbe il concetto che stanno portando avanti nelle aule di giustizia anche gli ex lavoratori termali licenziati dopo il fallimento e che a questo punto chiedono la riassunzione.
Sul caso è intervenuto Carlo Carrillo, esponente di Forza Italia di Castellammare di Stabia. “Il versamento cauzionale di 100mila euro eseguito dal comune di Castellammare di Stabia, in nome e per conto di Sint spa, dimostra inequivocabilmente che l’azienda Terme di Stabia è una società appartenente di fatto alla partecipata Sint e che la necessità di attuare il concordato preventivo rientrava nelle specifiche competenze della società madre.
Indi, appare quantomeno inquietante l’evoluzione successiva della vicenda quando, su richiesta Sint di luglio 2015, è stata disposta la restituzione, dal giudice delegato(Del Sorbo) alla Sint spa del compendio aziendale.
Ma ancora più grave è risultato il comportamento di Sequino che dopo aver restituito, senza alcun esito e/o riscontro della Sint, il compendio immobiliare alla partecipata ‘orfano’ delle maestranze, ha provveduto in maniera ‘corsara’ a licenziare immediatamente il personale. Questa è la pagina nera scritta da una ‘cordata’ sprovvista di scrupoli ai danni dei lavoratori termali e della città di Castellammare”.