Botti e alcol, il Capodanno di Napoli e provincia: ecco il bilancio definitivo

L’alcol ormai dilaga tra le comitive che affollano le arterie partenopee nel weekend e in occasioni particolari come la notte di San Silvestro. Cocktail micidiali consumati uno dopo l’altro da ragazzini

È di 35 feriti il bilancio dei festeggiamenti per il Capodanno tra Napoli e provincia. Il più piccolo ha solo 8 anni ed è ferito alla mano destra per lo scoppio di un petardo. Nel dettaglio a Napoli sono state 22 le persone ferite per lo scoppio di botti e 13 in provincia. Un 23enne ha perso due dita della mano destra mentre un 27enne di Castel Volturno rischia di perdere l’occhio destro. Un 52enne di Casavatore è stato ricoverato per lesioni al braccio e alla nuca, mentre un 49enne di Portici ha riportato ustioni su diverse parti del corpo. Complessivamente il numero di feriti è in calo rispetto allo scorso anno, quando il bilancio fu di 46 persone.




Da aggiungere poi 20 casi di coma etilico nella stessa notte che hanno visto protagonisti nella stragrande maggioranza dei casi giovanissimi poco più che adolescenti. Questo il dato più allarmante: sembra che quest’anno si sia sparato di meno ma bevuto molto di più soprattutto tra minori.

L’alcol ormai dilaga tra le comitive che affollano le arterie partenopee nel weekend e in occasioni particolari come la notte di San Silvestro. Cocktail micidiali consumati uno dopo l’altro da ragazzini con incredibile velocità : desiderio di sballo, voglia di evadere e incoscienza legata alla giovane età mettono seriamente a repentaglio la salute di chi è pronto a rischiare tutto pur di distinguersi nel branco. Particolare che la dice lunga sulla crisi esistenziale che ormai attanaglia le nuove generazioni, spesso orfane di riferimenti positivi e abituate all’eccesso da modelli comportamentali incoscientemente promossi dai media.




Oggi per emergere occorre trasgredire, andare oltre, essere disposti a pagare il prezzo massimo pur di catturare l’attenzione di chi ci vive accanto. In realtà i nostri ragazzi si sentono soli pur essendo tra migliaia di persone. Un problema da affrontare con opportuno tempismo a livello governativo centrale attraverso campagne di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole, parrocchie, associazioni e in tutti i luoghi di ritrovo giovanile. Purtroppo anche questo nuovo anno è stato funestato sin dalle prime battute da incidenti anche gravi causati da un modo scellerato di festeggiare : ed ecco che riaffiorano i limiti dell’inadeguata scolarizzazione, dell’inoccupazione e della dispersione sociale all’interno di una società che ormai vede una parte dei propri figli alienata nello “sballo”, ovvero nell’eterna fuga da una realtà che proprio non si riesce ad accettare.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.