D’Ausilio, Bitonto, Esposito e Giannelli: 4 famiglie in lotta a Bagnoli

Le dichiarazioni della moglie di Verdile sarebbero al momento al vaglio della polizia che starebbe acquisendo i filmati delle telecamere di sorveglianza

D’Ausilio, Bitonto, Esposito e Giannelli : 4 famiglie di mala con interessi sui prossimi appalti di Bagnoli futura. Sarebbe questa la causa del ferimento della moglie del ras bagnolese Salvatore Verdile, colpita da un sicario ad una spalla il pomeriggio del 31 dicembre scorso mentre transitava in auto per via Seneca a Bagnoli. Sei i colpi di pistola esplosi contro la donna da uno sconosciuto secondo la ricostruzione fornita agli inquirenti dalla stessa vittima.




Le dichiarazioni della moglie di Verdile sarebbero al momento al vaglio della polizia che starebbe acquisendo i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona per stabilire l’esatta dinamica del raid e risalire all’identità degli attentatori. Un dato sembrerebbe incontestabile : i prossimi lavori di bonifica tanto attesi per Bagnoli avrebbero accesso gli interessi di gruppi criminali legati da una pace estremamente fragile. Già in passato c’erano stati scontri violenti tra i D’Ausilio e i Giannelli di Cavalleggeri : in particolare dopo l’arresto del boss Felice D’Ausilio , avvenuta il 19 dicembre del 2016 a Marano, i Giannelli, guidati dal boss Alessandro, avevano tentato di allargare la propria leadership criminale a tutta la periferia occidentale di Napoli potendo contare su accordi stipulati con i clan di Pianura e del temutissimo Rione Traiano.

Il gruppo Giannelli sarebbe poi entrato in contrasto con la famiglia Monti, influente criminalmente parlando sempre a Cavalleggeri. Una sorta di botta e risposta tra i due sodalizi criminali a colpi di kalashnikov in un’interminabile serie di stese e agguati. In uno di questi restò ferito lo stesso figlio di Alessandro Giannelli : il giovane , colpito mentre era nei pressi di Cavalleggeri a bordo di uno scooter, finse di essere morto e lo fece talmente bene da persuadere i killer ad allontanarsi in tutta fretta dal luogo dell’agguato certi della positiva riuscita dell’attentato. La gente ha paura : teme di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato e chiede alle istituzioni maggiori controlli nella zona soprattutto all’imbrunire. Della serie : i tamburi della camorra tornano sinistri a suonare melodie di guerra tra Bagnoli e Cavalleggeri.

Alfonso Maria Liguori



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteBotti e alcol, il Capodanno di Napoli e provincia: ecco il bilancio definitivo
SuccessivoArrestato in Spagna Luca Materazzo: nel 2016 uccise suo fratello Vittorio
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.