Le dichiarazioni della moglie di Verdile sarebbero al momento al vaglio della polizia che starebbe acquisendo i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona per stabilire l’esatta dinamica del raid e risalire all’identità degli attentatori. Un dato sembrerebbe incontestabile : i prossimi lavori di bonifica tanto attesi per Bagnoli avrebbero accesso gli interessi di gruppi criminali legati da una pace estremamente fragile. Già in passato c’erano stati scontri violenti tra i D’Ausilio e i Giannelli di Cavalleggeri : in particolare dopo l’arresto del boss Felice D’Ausilio , avvenuta il 19 dicembre del 2016 a Marano, i Giannelli, guidati dal boss Alessandro, avevano tentato di allargare la propria leadership criminale a tutta la periferia occidentale di Napoli potendo contare su accordi stipulati con i clan di Pianura e del temutissimo Rione Traiano.
Il gruppo Giannelli sarebbe poi entrato in contrasto con la famiglia Monti, influente criminalmente parlando sempre a Cavalleggeri. Una sorta di botta e risposta tra i due sodalizi criminali a colpi di kalashnikov in un’interminabile serie di stese e agguati. In uno di questi restò ferito lo stesso figlio di Alessandro Giannelli : il giovane , colpito mentre era nei pressi di Cavalleggeri a bordo di uno scooter, finse di essere morto e lo fece talmente bene da persuadere i killer ad allontanarsi in tutta fretta dal luogo dell’agguato certi della positiva riuscita dell’attentato. La gente ha paura : teme di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato e chiede alle istituzioni maggiori controlli nella zona soprattutto all’imbrunire. Della serie : i tamburi della camorra tornano sinistri a suonare melodie di guerra tra Bagnoli e Cavalleggeri.
Alfonso Maria Liguori