Scontri tra ultras dopo Napoli-Verona, l’assalto: poliziotti feriti

"Sostenere una squadra di calcio non può essere alibi per questi banditi. Non siamo più disposti a sacrificare nessuno dei nostri uomini"

Scontri tra ultras del Napoli e del Verona : la notizia è stata diramata dal Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia, Coisp, che spiega in un comunicato: “Circa 150 tifosi partenopei hanno assalito selvaggiamente e senza alcuna esitazione o scrupolo un contingente di circa 10 unità del Reparto Mobile dei quali almeno cinque sono rimasti feriti”. Il Coisp chiede, attraverso il segretario generale provinciale Giuseppe Raimondi, che siano la Società Sportiva Calcio Napoli e l’Hellas Verona a pagare i danni causati dai tifosi.




“Questo è il triste tributo da pagare per una gara calcistica. Esprimo solidarietà ai colleghi feriti. Siamo stanchi di essere bersaglio di questi tifosi, veri e propri criminali. L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive adotti severi provvedimenti contro questi pseudo tifosi sanguinari e indegni. Sostenere una squadra di calcio non può essere alibi per questi banditi. Non siamo più disposti a sacrificare nessuno dei nostri uomini, non vogliamo subire l’inerzia dei governi come l’ultimo targato Gentiloni che pesa la vita di un poliziotto con un aumento di 40 euro”.

Ancora violenza a rovinare una manifestazione pubblica , ancora violenti facinorosi pronti a tutto pur di dare libero sfogo alla propria imbecillità. Una situazione che dovrebbe seriamente far riflettere la politica che conta e il governo centrale : non è ammissibile in una società civile che simili episodi scandiscano una giornata che sulla carta dovrebbe essere di gioia, di sana passione calcistica e di interazione positiva tra le diverse tifoserie. Eppure nel corso degli anni non sono mancate tragedie scaturite da scontri tra ultras e forze dell’ordine.




Il problema è che spesso l’odio coltivato sui social, nelle curve, nei vicoli delle rispettive città affonda le insane radici in motivazioni che esulano dalle competizioni sportive. Rancori figli di pregiudizi storici, ignoranza e voglia di sfogare con la violenza frustrazioni mai superate nel tempo. Tutto ciò non ha nulla a che fare con lo sport e con il sano tifo. Una precisazione doverosa nel rispetto delle tante famiglie che la domenica si recano allo stadio per sostenere la propria squadra animate dall’unico intento di trascorrere una giornata in allegria che testimoni l’attaccamento affettivo ai colori dei rispettivi team.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.