Torre Annunziata, camorra: il ruolo apicale delle donne dei Gionta

Signore di mala, in alcuni casi anche in urto tra loro per questioni familiari ,dal carisma criminale spiccato

Aria di guerra in casa camorra a Torre Annunziata : un vento che potrebbe presto coinvolgere Castellammare e Pompei. Secondo alcune indiscrezioni la mala oplontina starebbe alzando il tiro : i Gionta si starebbero riorganizzando dopo le batoste subite in seguito ad arresti eccellenti e sequestri di beni , tra cui confische di immobili, serrando i ranghi e arruolando nuovi affiliati tra le fila del clan. In proposito negli ultimi tempi Radio Mala avrebbe con insistenza sussurrato di un possibile successore dello stragista Umberto Onda, condannato all’ergastolo, a capo del gruppo dei fuoco dei “valentini”.




Riecheggia ancora nei vicoli del centro storico e nell’area portuale il mito di Umberto Onda, killer rispettato dagli altri affiliati e temuto dai sodalizi criminali nemici per il modus operandi oltremodo violento. All’interno del clan Gionta un ruolo apicale sarebbe stato svolto dalle donne : Gemma Donnarumma ( moglie del ras Valentino), Teresa Gionta ( figlia di Valentino e sorella del ras Aldo, alias “o poeta”) , Carmela Gionta ( sorella di Valentino) Annunziata Caso e Gemma Gionta ( rispettivamente moglie e figlia di Alfo Gionta) , signore di mala ,in alcuni casi anche in urto tra loro per questioni familiari ,dal carisma criminale talmente spiccato da divenire in più occasioni menti operative del clan.

Uno dei punti di forza del clan Gionta è stato sempre quello di essere vicino agli “ultimi”, alle fasce più povere del paese entrando pienamente in sintonia con un humus sociale penalizzato da mancanza di scolarizzazione, inoccupazione e dispersione sociale. Per alcuni giovani torresi appartenere al boss Valentino Gionta è ancora motivo di prestigio : fieri ostentano un’affiliazione legata ad un padrino mai pentito che dall’ergastolo in regime di 41 bis si sentirebbe ancora il “re” (criminalmente parlando) di Torre Annunziata fidando sull’ascendete ancora fortissimo inculcato in una parte delle nuove leve torresi dai vecchi affiliati che hanno conosciuto e lavorato a diretto contatto con il padrino oplontino.




Se non si comprende questo passaggio non si spiega la capacità rigenerativa dei Gionta , perseguitati dalla Giustizia e continuamente monitorati dalle forze dell’ordine, attaccati ferocemente dagli storici rivali Gallo –Cavalieri eppure ancora ad oggi sulla breccia dell’onda nel sistema che conta.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.