Clamorosa scarcerazione del ras scissionista Raffaele Amato, alias “a Vicchiarella”, per il duplice omicidio Salierno –Montanino . Amato, che resta comunque in carcere a Sassari per spaccio di stupefacenti , avrebbe beneficiato di un vizio di forma sull’asse italo – spagnolo . L’organo centrale di giustizia iberico ha infatti deciso di revocare il via libera al mandato di arresto europeo per un clamoroso errore commesso dalla Procura di Napoli che non avrebbe notificato l’atto ai difensori di Amato.
Rappresentato legalmente da Luigi Senese e Michele Cerabona, Raffaele Amato è accusato di essere uno dei mandanti del duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, trucidati a Scampia il 28 ottobre del 2004 . Due esecuzioni che diedero materialmente il via a quella che poi sarebbe stata indicata come la prima faida di Scampia. Cesare Pagano e Raffaele Amato : questi i fondatori del gruppo criminale cosiddetto degli Scissionisti che dichiarò guerra al rampollo di Paolo Di Lauro , alias Ciruzzo o’milionario, Cosimo.
L’errore di Cosimo Di Lauro fu quello di voler strafare sostituendo gli storici capi piazza del clan con giovanissimi affiliati a lui vicini. Una strategia che lo stesso Ciruzzo o’milionario non approvò ben conscio delle conseguenze che avrebbe comportato negli equilibri di mala a Scampia e Secondigliano. Una mattanza senza precedenti che lasciò centinaia di morti sul campo, tra cui donne e innocenti trovatisi per caso al posto sbagliato nel momento sbagliato. Raffaele Amato fu arrestato nel 2005 all’esterno del casinò di Barcellona. Un uomo spietato, con un esercito di killer, pusher, fiancheggiatori e presta nome a disposizione che insieme a Cesare Pagano è riuscito nel tempo a costruire un vero e proprio impero economico investendo , soprattutto in campo immobiliare, in Nord Europa e Sud America.
Il potere punitivo : questa la vera forza degli Scissionisti che oggi potrebbero essere messi a dura prova da Marco Di Lauro, figlio minore di Paolo e latitante da anni. Scaltro e dotato di rilevanti capacità manageriali Marco Di Lauro avrebbe mantenuto i contatti con i grossi cartelli della droga riuscendo nel contempo a seminare zizzania tra le fila nemiche. In tal senso Radio Mala parlerebbe di un prossimo ritorno a Secondigliano del giovane Marco determinato a riprendersi quello che una volta era l’impero criminale di famiglia.
Alfonso Maria Liguori