Il responsabile del comitato territoriale del bacino del Sarno, a mezzo di una lettera esposto, ha denunciato l’inizio dei lavori di un grosso edificio direzionale, destinato ad ospitare uffici, l’area interessata riguarda il demanio degli Scavi di Pompei, a pochi passi da via Plinio e dalla porta di Stabia. “La struttura, in cemento armato dovrebbe sostituire le ex officine Falegnami e Fabbri della precedente soprintendenza. Il tutto, in una zona di protezione integrale (secondo il vigente piano paesistico dei comuni vesuviani).”
In una nota congiunta sono intervenuti sulla delicata questione i senatori Vincenzo D’Anna, Pietro Langella ed Antonio Milo di Alleanza Liberal-Popolare Autonomie, chiedendo se l’opera in questione rispetti le norme del codice dei beni culturali e quale ente abbia autorizzato i lavori. D’Anna, Langella e Milo hanno quindi criticato “la scelta di realizzare un simile scempio”, “assurda ed in netto contrasto con gli interventi messi a punto, finora, dal governo per il rilancio del sito archeologico mariano” lanciando un appello congiunto al ministro Dario Franceschini ed al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca.
“Tutte le lodevoli iniziative sposate dal ministro Franceschini per Pompei, dallo stanziamento di fondi all’integrazione dei progetti finanziati dalla Regione e dalla Comunità europea, rischiano di venire vanificate al cospetto di simili abusi laddove assentiti o comunque realizzati in zone demaniali. Invochiamo pertanto, l’intervento urgente dello stesso ministro, oltre che della sovrintendenza e del governatore De Luca”.
Sul tema sono intervenuti anche i parlamentari del MoVimento 5 Stelle, Luigi Gallo ed Andrea Cioffi, che hanno organizzato un sopralluogo per verificare lo stato dei lavori presso il sito archeologico.
Giuseppe Raviotta