Flop dello shopping natalizio a Napoli : tanta ressa per le strade ma pochissimi acquisti. Questo il bilancio commerciale di un periodo di fine anno che in città e nell’hinterland ha tristemente evidenziato il momento di forte recessione economica attraversato dal Paese e il livello raggiunto dall’emergenza sicurezza sul territorio. In pratica la gente è scesa in strada attratta dalle vetrine illuminate consumando prevalentemente generi alimentari ma si è ben guardata poi dal far seguire alla piacevole visione della merce il relativo acquisto.
Il problema è complesso e investe tutta la società civile : dalle municipalità, spesso latitanti nei confronti delle emergenze comunitarie, all’azione poco incisiva dello stesso primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris che continua a paventare l’immagine di una città in ripresa che francamente vede solo lui. Piazza Garibaldi, buona parte del centro storico, la periferia orientale, Bagnoli : basta transitare per questi luoghi per rendersi conto del livello di abbandono in cui versano gli stessi. La situazione poi a ridosso della stazione centrale è drammatica: traverse laterali trasformate in orinatoi a cielo aperto, orde di extracomunitari irregolari perennemente ubriachi dediti a furti, rapine e risse, Rom ormai endemici nel trasformare i marciapiedi in mercatini delle pulci maleodoranti e spesso composti da materiale rubato o ripescato nei rifiuti.
A poco o nulla è servito ad oggi l’eroico impegno delle associazioni che di quartiere in quartiere tentano di difendere l’immagine e la dignità di Napoli : finché si equivocherà il concetto di legalità con quello di prevenzione nei confronti degli extracomunitari strumentalizzando per fini politici abilmente la questione degli immigrati non si andrà lontano. Accogliere civilmente cittadini stranieri vuol dire essere in grado di garantire loro adeguata assistenza che spesso le istituzioni sono incapaci di offrire agli stessi italiani in precarie condizioni esistenziali. E qui la faccenda si complica, assume colori partitici e interessi clientelari legati a bacini di voti popolari da recuperare soprattutto in periodo elettorale. Il resto è retorica della domenica, menzogna e maligna alterazione della realtà.
Alfonso Maria Liguori