Torre Annunziata, camorra: ecco chi è lo stragista Umberto Onda

Onda ha sempre ricoperto un ruolo apicale tra i sicari dei “valentini”: fu lui a sparare quasi venti proiettili contro Carlo Balzano ed Angelo Scoppetta

Umberto Onda : lo stragista del clan Gionta di Torre Annunziata temuto e rispettato per anni dagli affiliati e dagli stessi clan nemici. Un uomo carismatico, un killer professionista dalla capacità offensiva oltremodo rilevante che ha saputo tenere sotto scacco criminalmente parlando il territorio oplontino creando intorno a se un alone di imbattibilità. Per una parte dei giovanissimi torresi del centro storico e della zona portuale la concretizzazione del potere offensivo dei Gionta, il degno rappresentante del super boss Valentino , il padrino affiliato a Cosa Nostra e referente in Campania della mafia siciliana.




Gionta è detenuto dal 1985 nel carcere di Novara e dal 2007 sottoposto al 41 bis conseguentemente alla ripresa della faida a Torre Annunziata. Ad Umberto Onda, alias “Umbertino”, invece la I Sezione Penale della Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso presentato dai legali avverso alla condanna della Corte d’Assise di Napoli. Il boss è stato condannato per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone. Onda ha sempre ricoperto un ruolo apicale tra i sicari dei “valentini”: fu lui a sparare quasi venti proiettili contro Carlo Balzano ed Angelo Scoppetta.

Il vero bersaglio dell’agguato mortale avvenuto il 29 settembre del 2004 era Balzano : i Gionta ritennero infatti la vittima non più affidabile per l’organizzazione. Un particolare questo che all’interno del sistema comporta l’inappellabile condanna a morte per l’affiliato in odore di tradimento o poco gestibile. Il pentito Aniello Nasto aveva accusato Onda di questo omicidio : delitto ricostruito fedelmente ai giudici dal collaboratore di giustizia , avvenuto nei pressi di via Dogana, a due passi dal Bar Ittico Madonna della Neve. Nell’ordine l’ultimo assassinio attribuito ad Onda dei sei è quello di Domenico Scoppetta, fratello di Angelo, che secondo il clan Gionta si stava organizzando per vendicare l’uccisone dei congiunti .




Domenico Scoppetta fu trucidato un anno dopo all’interno del rione Penniniello. : l’uomo fu raggiunto da oltre 20 proiettili che non gli lasciarono scampo. Radio Mala negli ultimi tempi parlerebbe di giovani successori di Onda all’interno del clan Gionta : killer che dovranno misurarsi con il mito camorristico di un pezzo da 90 del sistema il cui nome è divenuto negli anni emblema del potere offensivo dei Gionta.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.