Potenziare la comunicazione tra la Tangenziale di Napoli e i cittadini napoletani : questo forse il tallone di Achille di un gruppo aziendale solido che attraverso i vari comparti garantisce un monitoraggio h24 della lingua d’asfalto che unisce i punti strategici della città con Pozzuoli. L’utenza dovrebbe essere messa a conoscenza della qualità professionale degli interventi messi in essere dagli Ausiliari della Viabilità , coordinati dal centro operativo e a stretto contatto con la Polizia Stradale.
Direzione, gestione, esazione, manutenzione, tecnici, call center : tutto ruota intorno alla qualità del servizio offerto all’utenza differenziando enormemente la sicurezza della Tangenziale di Napoli da quella di arterie limitrofe di fatto abbandonate a se stesse. In passato abbiamo più volte evidenziato come una parte della politica tenda a strumentalizzare la questione aizzando l’opinione pubblica sul tema del pedaggio senza mai evidenziare invece i meriti di chi si adopera giorno per giorno perché efficienza d’intervento e sicurezza siano al primo posto nella logica aziendale.
Tanti gli utenti in emergenza salvati dal personale preposto della Tangenziale di Napoli, gli incidenti, anche gravi, gestiti con tempestività e competenza da operatori coscienziosi e altamente qualificati. Il problema è che certe positive informazioni faticano a raggiungere i napoletani : un dato che finisce con il favorire chi da sempre attenta, per interessi forse legati a interessi partitici, alla stabilità di un gruppo che rappresenta uno dei pochi bacini occupazionali partenopei, ci si augura sempre in maggiore crescita sotto il profilo delle assunzioni.
Napoli sta attraversando su più fronti una perentesi storica delicata : violenza camorristica e degrado sociale compromettono vistosamente l’immagine della capitale del Mediterraneo. Tentiamo allora , dove si può, di vedere il bicchiere mezzo pieno, di lodare le realtà industriali efficienti presenti sul territorio, nella speranza che presto queste fucine occupazionali possano offrire occasioni d’impiego a nuove unità.
Alfonso Maria Liguori