Torre Annunziata, allarme camorra: le nuove leve del clan si mettono in mostra

Chi conosce i Gionta sa bene che si parla di gente spietata, dal modus operandi oltremodo violento e dal forte ascendente tra i vicoli

Le nuove leve criminali di Torre Annunziata tenterebbero di mettersi in mostra con i potenti clan del territorio : a supportare questa ipotesi i sequestri di armi giocattolo e il fermo di due minorenni a bordo di uno scooter armati sempre di una pistola replica di quelle in dotazione alle forze dell’ordine. Dopo la conferma all’ergastolo dello stragista dei Gionta Umberto Onda una parte dei giovanissimi torresi starebbe tentando il salto di qualità criminale, ovvero l’affiliazione vera e propria al sodalizio criminale fondato dal super boss mai pentito Valentino.




Chi conosce i Gionta sa bene che si parla di gente spietata, dal modus operandi oltremodo violento e dal forte ascendente tra i vicoli del centro storico e della zona portuale. Un mito quello di Valentino Gionta talmente radicato sul territorio oplontino da spingere ancora giovani sbandati ad entrare nelle fila di una delle organizzazioni camorristiche più temute del vesuviano. Il pericolo è che questi rampolli della mala torrese possano presto passare dalle repliche alle armi vere : parliamo di ragazzi poco più che adolescenti, senza alcuna esperienza malavitosa alle spalle e quindi estremamente pericolosi nell’attuazione di attentati e stese ai danni di commercianti e imprenditori torresi.

Non sarebbe una novità, è già successo in passato che improvvisati killer aprissero il fuoco per paura a troppa distanza dal reale bersaglio finendo con il ferire, anche gravemente, innocenti cittadini rei solo di essersi trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato. C’è poi un altro aspetto da considerare : uno dei punti di forza dei Gionta è stato sempre l’atteggiamento omertoso dei pezzi da 90 del clan. Davanti però alla prospettiva di una condanna definitiva all’ergastolo , di finire i propri giorni in una cella di un carcere di massima sicurezza questa incrollabile devozione nei confronti del gruppo malavitoso di appartenenza potrebbe vacillare.




Allo stato attuale dei fatti un improvviso pentimento di esponenti di spicco dei Gionta potrebbe comportare la fine stessa dell’organizzazione a delinquere creata dal padrino Valentino Gionta, affiliato a Cosa Nostra e referente in Campania della mafia siciliana. Radio Mala in merito però non avrebbe dubbi, soprattutto sulla figura del ras Umberto Onda. Tra i vicoli del cuore di Torre Annunziata il coro è unanime : “ Umbertino è uomo d’onore, non tradirebbe mai”.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.