Uccise impresario delle pompe funebri: arrestato 51enne affiliato ai Casalesi

Bianco è stato già condannato per associazione mafiosa, omicidio ed estorsione

napoli omicidio camorraE’ finito in carcere nel Casertano lo storico affiliato al clan dei Casalesi Cesare Bianco, 51 anni, condannato con sentenza definitiva a 20 anni e 10 mesi di carcere per l’omicidio di Giovanni Parente, avvenuto nel 1996 a Santa Maria la Fossa. Il delitto fu commesso perché Parente, imprenditore titolare di un’agenzia di onoranze funebri, aveva deciso di effettuare un funerale invece di lasciare il lavoro all’agenzia di cui era proprietaria Lucia Setola, suocera di Antonio Papa, affiliato al clan Mezzero, referente del clan Schiavone nei comuni casertani di Grazzanise e Santa Maria la Fossa.




I Casalesi, dunque, decisero di punire Parente per la presunta violazione dell’accordo che concedeva all’impresa riconducibile a Papa il monopolio dei funerali in zona. Bianco è stato già condannato per associazione mafiosa, omicidio ed estorsione, e fino alla cattura era sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di firma. Si conclude così una vicenda che materializza la brutalità del costume mafioso che non conosce morale alcuna in nome dell’unico dio che venera, il denaro. In particolar modo i Casalesi hanno creato negli anni un vero e proprio impero economico composto da società sparse ovunque in Italia e all’estero, operanti nel settore della ristorazione, immobiliare, alberghiero ed estetico.




Il gruppo criminale di Caserta spesso identificato con il ras Francesco Schiavone, alias Sandokan, avrebbe ad oggi ramificazioni in tutti i settori della società forte di un potere economico che gli permetterebbe di corrompere infedeli servitori dello Stato, pubblici funzionari, amministratori e politici . Per non parlare poi dell’esercito dei colletti bianchi sul libro paga dei casalesi, ovvero gli insospettabili professionisti che consentono al sistema casertano di crescere esponenzialmente grazie a complessi investimenti finanziari e a operazioni monetarie estero su estero.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.