Morte sospetta di Umberto Schettino al Ruggi di Salerno, indagati 25 medici

Tanti dubbi per la morte del 45enne di Castellammare all'ospedale di Salerno

umberto schettinoPrima ricoverato poi dimesso. Poi le cure a Pompei e infine il ritorno all’ospedale Ruggi di Salerno dove purtroppo è deceduto. E’ questa la storia che ha visto protagonista Umberto Schettino, 45enne di Castellammare, ma che lavorava a Pompei, morto il 10 gennaio scorso per cause ancora da accertare. Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura di Salerno, a determinare i motivi. Intanto la moglie ha presentato una denuncia grazie alla quale sono stati inseriti nella lista degli indagati 25 persone tra medici e infermieri.




Umberto Schettino, conosciuto come “il parrucchiere dei vip”, lamentava problemi di salute già dalla fine di dicembre. Per questo motivo era stato portato all’ospedale Ruggi di Salerno da dove venne dimesso dopo qualche esame e l’obbligo di seguire una cura. Una cura, però, che non funzionava. Infatti, il 45enne decise di rivolgersi ad una clinica privata di Pompei per compiere ulteriori accertamenti. Da lì, poi, arrivò il consiglio di recarsi nuovamente a Salerno per approfondire il tutto.

Il ricovero e poi la morte

Venne così ricoverato pochi giorni prima la fine dell’anno per una settimana. Presentava dei problemi cardiaci ma, dopo una cura antibiotica, venne dimesso. Le sue condizioni erano tutt’altro che stabili tanto che pochi giorni fa venne accompagnato nuovamente al Ruggi di Salerno dove si scoprirono parte dei suoi problemi. Umberto Schettino aveva del liquido nei polmoni e, a causa di un repentino peggioramento delle sue condizioni, morì la notte tra il 9 e il 10 gennaio.




La Procura di Salerno, al momento, sta tentando di ricostruire l’esatta dinamica della morte. Ovviamente si cerca di capire le eventuali colpevolezze dell’equipe medica che dal mese di dicembre scorso hanno avuto in cura Umberto Schettino. L’autopsia, in programma per domani, potrebbe chiarire il mistero della morte del parrucchiere molto apprezzato nel comprensorio stabiese. Un nuovo caso di malasanità o tragica fatalità?



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