I Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del luogo su richiesta della Procura oplontina a carico di Elisabetta Bottone, 27 anni, e Monica, 38 anni. Ai domiciliari, invece, Gerardo Grieco, di 34 anni, e Costanzo Petrillo, di 36 anni. P.C., di 27 anni, ha l’obbligo di dimora.
Tutti ritenuti responsabili di furto aggravato e di utilizzo indebito di carte di credito o di pagamento. Nel corso di indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Pompei da dicembre 2015 a giugno 2016 è stato individuato un gruppo criminale dedito ai citati reati. Le donne si avvicinavano alle vittime, per lo più signore intente ad acquisti o alla scelta di merci presso banchi vendita o in centri commerciali.
La maggior parte dei reati sono state commessi all’interno e nelle zone limitrofe di un centro commerciale di Pompei. Le ladre frugavano nelle borse delle vittime e sottraevano portafogli (da loro chiamati “Pisciò”) senza che nessuna delle persone offese si accorgesse di quanto stava accadendo se non in momenti successivi.
Le indagate operavano con straordinaria velocità tanto che in soste di tempo limitato eseguite presso ogni tappa riuscivano a sottrarre una pluralità di portafogli, passavano poi in rassegna la refurtiva alla ricerca di carte di credito e prepagate. Le indagate cercavano di individuare biglietti o appunti su cui fossero annotati codici o pin delle carte al fine di utilizzare le stesse per prelievi e transazioni.
Inoltre tali soggetti, che risultavano essere già gravati da precedenti penali e di polizia specifici, utilizzavano un linguaggio dialettale zingaresco (poi decifrato nel corso dell’indagine per cui, come sopra, il portafogli diventava “Pisciò”).
I maschi del gruppo avevano invece il compito di accompagnare con i veicoli precedentemente noleggiati le corree nei vari posti. Dal complesso dell’attività tecnica eseguita, sono stati scoperti circa 70 furti con destrezza e prelievi fraudolenti consumati in tutta la regione Campania, accertando come gli indagati fossero dediti in maniera stabile all’attività di borseggio, da cui ricavavano notevoli guadagni.