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Detenuto tenta il suicidio, poliziotti lo salvano e restano feriti: choc a Secondigliano

Poteva avere conseguenze ben più gravi l’episodio avvenuto ieri nel carcere di Secondigliano dove a farne le spese sono stati ancora una volta gli agenti della Polizia Penitenziaria . Questi i fatti : nel primo pomeriggio di ieri tre agenti penitenziari sono finiti in ospedale nel tentativo di contenere un detenuto che stava tentando di autolesionarsi dopo essersi barricato nella stanza.




A denunciare l’accaduto è il Si. N. A. P. Pe, Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria. Pasquale Gallo , Segretario del Sindacato per la Regione Campania, ha commentato così l’accaduto: “Quel che è avvenuto è un fatto gravissimo, che poteva avere pericolosissime ripercussioni sia sull’incolumità dei poliziotti sia sul mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno del carcere di Secondigliano.

La professionalità e l’abnegazione del personale di Polizia Penitenziaria del reparto, cui va il mio apprezzamento, ha gestito al meglio un evento critico che avrebbe potuto avere drammatiche conseguenze. È stata un’esperienza pericolosissima gestita con grande sangue freddo e professionalità dagli agenti . Ciò conferma la tensione che continua a caratterizzare le carceri, al di là di ogni buona intenzione. Le carceri non sono più sicure. Servono interventi strutturali ed incisivi. Dopo la consistente riduzione delle dotazioni organiche, dettata dalle recenti disposizioni ministeriali, gli istituti penitenziari si trovano a fronteggiare quotidianamente situazioni di emergenza e di sovraffollamento con risorse sempre più esigue e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.




Siamo ai limiti del collasso e a farne le spese é sempre chi lavora in prima linea per garantire la sicurezza dei cittadini. ” Il Si.N.A.P.Pe non esclude legittime manifestazioni di protesta finalizzate a porre l’accento sulle sempre piú difficili condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari nei penitenziari della regione. Sconcerta costatare come una problematica ormai vecchia di anni resti ancora irrisolta da parte delle istituzioni competenti. Forse si aspetta l’ennesima tragedia annunciata per correre ai ripari o semplicemente scaricarsi le responsabilità a vicenda tra i vari organi competenti come spesso accade in questa nostra Italia.

Alfonso Maria Liguori



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