Un killer talmente spietato da essere temuto dagli altri clan vesuviani e partenopei. Oggi nuovi rampolli torresi aspirerebbero, incredibile ma vero , ad entrare nelle schiere del padrino mai pentito Valentino Gionta. Per chi è nato a ridosso dell’area portuale o nel centro storico, senza istruzione ne riferimenti istituzionali su cui contare il miraggio del prestigio da conquistare nel sistema appare oltremodo lusinghiero. Ed ecco che pur di sentirsi parte di qualcosa, di godere di un finto rispetto dei compaesani ( in realtà paura), ex ragazzi “di casa” si trovano oggi a scontare pene di oltre 15 anni e in alcuni casi addirittura l’ergastolo.
Questo il disastro sociale provocato dall’incuria della politica, dalla scarsa scolarizzazione e dall’inoccupazione di fatto endemica a Torre Annunziata e in buona parte dell’hinterland vesuviano. Con i sermoni e le retoriche sterili di gran parte della politica non si fermano i potenti clan della camorra : soprattutto quando, come nel caso dei Gionta, si parla di sodalizi criminali nati come costole di Cosa Nostra e diretti referenti della mafia siciliana in Campania. Come accade nelle palestre di lotta i clan torresi starebbero allenando una nuova generazioni di criminali, pusher, killer e fiancheggiatori , giovani vite da avviare al crimine in nome di una perversa logica di strada che non conosce pietà alcuna.
In sintesi : Torre Annunziata sarebbe solo all’inizio di una nuova stagione di scontri tra gruppi malavitosi che punterebbero sull’affiliazione di giovanissimi insospettabili dall’indole particolarmente violenta. Adolescenti che sognano di poter emulare le gesta criminali di ras del calibro di Umberto Onda o Alfonso Agnello , alias Cho Chio, vedendo in questi pezzi da 90 del sistema sentinelle di omertà temute e rispettate da tutti. Purtroppo la realtà è ben diversa e questi scapestrati giovani se ne accorgeranno fin troppo presto.
Alfonso Maria Liguori