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Tremenda rissa alla Sanità, spunta un coltello: arrestate 3 persone a Napoli


Gli agenti della Polizia di Stato del Reparto Prevenzione Crimine Campania hanno arrestato Eduardo Scarallo, di 24 anni, il fratello Emanuale, di 23 anni e Giuseppe Todisco, di 56 anni, responsabili in concorso del reato di rissa aggravata. Ieri sera i poliziotti nel percorrere piazza San Vincenzo alla Sanità, hanno notato un folto gruppo di persone, sia uomini che donne, che urlavano e si colpivano con violenza. Gli agenti hanno focalizzato la loro attenzione sui fratelli Scarallo che si accanivano nei confronti del Todisco, nel frattempo rimasto ferito in diverse parti del corpo dalla lama di un coltello.




I poliziotti sono subito intervenuti notando Eduardo Scarallo che, nel tentativo di fuggire insieme al fratello, lasciava cadere a terra un coltello. L’uomo veniva prontamente raggiunto e bloccato presentando ferite alle mani. Il fratello Emanuele invece riusciva a far perdere le proprie tracce. Gli agenti hanno recuperato il coltello utilizzato da Eduardo Scarallo, che dovrà rispondere anche per il reato di porto abusivo d’arma, nel frattempo arrestato insieme al Todisco. Qualche ora dopo gli agenti hanno rintracciato anche Emanuele Scarallo. Una brutta storia che riaccende i riflettori sul modus operandi oltremodo violento che ormai regna in molte zone di Napoli e dell’hinterland.

Per un non nulla ci si ammazza di botte , si estraggono coltelli e pistole pronti a uccidere per futili motivi. Un andazzo che sta seriamente compromettendo la qualità d’esistenza di migliaia di onesti cittadini. Sicuramente le istituzioni e la politica hanno le proprie responsabilità in questo sfacelo figlio dell’inadeguata scolarizzazione, della mancanza di occupazione e della alienazione sociale . Interi quartieri trasformati in ghetti senza luce dove persino le forze dell’ordine si muovono con difficoltà. Scenari miserabili che francamente si narrano da troppo tempo senza che gli organi preposti prendano concrete contromisure per quanto meno salvare il salvabile.

Alfonso Maria Liguori



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