Ancora violenza a Napoli: chi appartiene alla gang Hermano?

La questione è delicatissima e compromette l’incolumità di migliaia di onesti cittadini di Napoli e dell’hinterland

Ancora violenza a Napoli: questa volta la vittima è un 19enne mentre gli aggressori sarebbero 2 minorenni di 15 e 16 anni. I balordi avrebbero colpito il 19enne ripetutamente con calci e pugni l’altro pomeriggio nei pressi della stazione metro dei Colli Aminei. Entrambi i minorenni, bloccati dalla Polizia, avevano tatuato sull’avambraccio sinistro la scritta ‘hermano’ che per loro stessa ammissione indica l’appartenenza ad una omonima gang.




Le indagini condotte dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno accertato che i due erano già stati controllati insieme e che uno, il 15enne, era anche già stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e porto di coltello lo scorso dicembre dagli agenti del Commissariato Dante. “Hermano”, in italiano “fratello”: così si identificherebbe la baby gang alla quale apparterebbero i 2 giovinastri . Fratelli , sarebbe meglio usare il plurale, di ignoranza, dispersione sociale e sub cultura camorristica ampiamente assimilata in quelle zone dove ad oggi le istituzioni faticano ad entrare.

Sull’emergenza sicurezza in città legata all’escalation di atti criminali da parte di giovanissimi gruppi di sbandati si è espresso così l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino : “Il fenomeno delle baby gang va ben oltre l’ordine pubblico e la sicurezza urbana. Il problema enorme che abbiamo di fronte chiama in causa tutte le forze della città e del paese. Ecco perché sarebbe utile una approfondita sessione del consiglio comunale per definire un aggiornato programma di interventi.




Si dovrebbe poi anche costruire un impegnativo incontro con il presidente Gentiloni e con i ministri competenti in materia di istruzione e formazione, di sviluppo e di welfare, di rigenerazione urbana”. La questione è delicatissima e compromette l’incolumità di migliaia di onesti cittadini di Napoli e dell’hinterland. Le famiglie sono in pena per i propri figli di ritorno da scuola o dal lavoro : si teme che si debba prima verificare l’ennesima tragedia annunciata per poi correre concretamente ai ripari.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.