Allarme violenza: ma le baby gang esistono solo a Napoli?

Sarebbe il caso di descrivere certe realtà in modo deontologicamente corretto senza dare l’impressione che certi sconci riguardino solo ed esclusivamente il Sud Italia

Baby gang e violenza minorile : un fenomeno che non penalizza solo Napoli. Ecco alcuni episodi avvenuti recentemente in altre città d’Italia a riprova di questo dato . Giorni addietro un gruppo di minorenni che durante le vacanze natalizie aveva danneggiato i vagoni del metrò a Milano è stato individuato dalla Polizia. I giovani, una quarantina, si erano scatenati sui convogli nelle notti del 24 dicembre 2017 e del 7 gennaio. La baby gang, a bordo dell’ultimo treno della metropolitana diretta da Porta Genova verso Vimodrone, aveva vandalizzato gli interni e provocato più volte l’interruzione del servizio. I danni erano risultati ingenti.




I poliziotti della Polmetro della Questura di Milano hanno ora individuato il gruppo e in particolare gli autori materiali dei reati, che sarebbero una decina: tra questi sei sono stati già identificati e denunciati alla Procura per i minorenni. E ancora in Toscana : ragazzino cinese pestato su un treno della linea Pisa – Firenze. Immobilizzato , preso a calci e pugni dal branco dopo essere stato pesantemente insultato perché non italiano. Nei guai due minorenni di Santa Croce sull’Arno ,un italiano e uno straniero di 17 e 14 anni , che lo scorso 23 dicembre, sul regionale 23384 La Spezia-Firenze delle 13,35 avevano mandato all’ospedale un loro coetaneo cinese, di San Miniato.

Il tutto in pieno giorno all’antivigilia di Natale . Potremmo continuare ancora a lungo la narrazione di episodi analoghi avvenuti dal Nord al Sud del Paese. Un dato che dovrebbe far riflettere istituzioni e opinione pubblica : Napoli e l’hinterland stanno vivendo una parentesi storica critica sul fronte sicurezza ma la vicenda non va strumentalizzata ad arte ne condita malignamente con populismi che lasciano il tempo che trovano. Pensiamo alle tante borgate romane inaccessibili perché ostaggio del crimine organizzato, delle realtà ghetto della periferia di Milano raccontate da noti rapper del posto ( solo per fare alcuni esempi).




“Terronia ” non esiste : al contrario ci troviamo di fronte ad una terra di storia e cultura minata purtroppo da decenni di pessima politica e latitanza istituzionale costate al territorio un prezzo altissimo. Quindi sarebbe il caso di descrivere certe realtà in modo deontologicamente corretto senza dare l’impressione che certi sconci riguardino solo ed esclusivamente il Sud Italia e Napoli in particolare. La capitale del Mediterraneo è sempre fucina di professionisti, artisti, artigiani e sportivi di fama mondiale : sarebbe veramente blasfemo ridimensionare un simile tesoro sociale a causa di fenomeni che sia pur criminali riguardano in diversa misura molte realtà della penisola.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.