Scacco matto a Rossano Apicella: in quattro anni sequestrati beni per un milione di euro

Si era creato un impero grazie ai soldi sporchi dei clan. La guardia di finanza gli ha portato via tutto

Nel 2014 le forze dell’ordine gli sequestrarono beni per 600 mila euro. Rolex, auto e appartamenti acquistati con il denaro sporco dei clan. Ieri, dopo un anno di indagini, la guardia di finanza gli ha portato via beni per altri 400 mila euro. 6 motoveicoli, 4 conti correnti, 6 libretti di deposito al risparmio, 2 unità immobiliari nel centro di Gragnano ed una imbarcazione da diporto lunga circa 10 metri. Ha perso tutto, o quasi, il narcos dei Monti Lattari, Rossano Apicella, legato al boss Antonio Di Martino e ai D’Alessandro di Castellammare.




Apicella è al momento in carcere dopo essere stato arrestato nel maggio del 2017. Il 40enne è accusato di aver partecipato ad una rapina in banca nell’agosto del 2016. Al momento dell’arresto, inoltre, fu trovato in possesso di varie sostanze stupefacenti (marijuana e cocaina). La sua casa era protetta da un sistema di videosorveglianza. La restante parte della marijuana, circa 23 kg, venne nascosta all’interno di una casa di un amico incensurato. Nonostante ciò, venne sequestrata.

Narcos e rapinatore: una carriera criminale

Rossano Apicella è uno degli esponenti di spicco della criminalità dei Monti Lattari. E’ stato un alleato fedele del boss Antonio Di Martino, attualmente detenuto. Grazie alla sua rete di conoscenze, Apicella riusciva a rifornire lo storico clan dei Lattari garantendo loro marijuana e cocaina. La sua abilità gli ha garantito ingenti guadagni che gli sono stati prontamente sequestrati dalle forze dell’ordine.




Nonostante la sua importanza nello scacchiere criminale del comprensorio stabiese, Apicella partecipò anche ad una rapina nell’agosto del 2016. In compagnia di altri tre uomini, provò a svaligiare il Banco di Napoli presente a Gragnano. Lui, secondo quanto accertato dai carabinieri, era all’esterno del locale e riuscì ad avvisare i suoi amici all’interno dell’arrivo delle forze dell’ordine. In quel caso riuscì a scappare ma venne arrestato quasi un anno più tardi.

Apicella è anche accusato di tentato omicidio. Nel 2014, infatti, per tentare di aumentare la sua sfera d’influenza, provò ad uccidere il fratello del boss Gennaro Chierchia (ucciso nel 2010 essendo l’unico ostacolo presente per l’alleanza tra i D’Alessandro e i Di Martino), Sebastiano, ferendolo con alcuni colpi di pistola. Nell’agguato venne colpito anche un amico di Sebastiano, Francesco Saverio Sorrentino. Il suo progetto criminale fallì e, per questo motivo, si diede alla fuga per poi consegnarsi, qualche giorno prima del sequestro dei beni, al carcere di Poggioreale. La guardia di finanza, proprio nella giornata di ieri, ha inflitto un nuovo duro colpo al 40enne portandogli via gran parte dei suoi beni. In soli quattro anni ha perso un patrimonio da un milione di euro.



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