È probabile che il Carnevale fondi le sue radici nelle feste dionisiache greche o i saturnali romani.

Questa tesi è a dir poco scontata, ma non lo è per il Carnevale Strianese, il carnevale d’eccellenza della regione Campania.

Alla destra dell’alto Sarno, si tiene ogni anno una delle feste carnascialesche più belle, che unita a quella della vicina Palma Campania, riesce a portare in alto un unicum dell’intero Mezzogiorno.

Probabilmente anche la cultura carnascialesca a Striano fonda le radici nelle feste romane, in quanto il centro era abitato sin dall’epoca preromana come testimonia il rinvenimento della necropoli risalente al IX secolo a.C.

Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, un vero e proprio trionfo contro i vincoli, per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.

La storia del Carnevale dunque dà tutt’altro significato a questa festività rispetto a quello religioso. Infatti, in sostanza, era un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità e fecondità.

I festeggiamenti sregolati e lussuriosi del Medioevo furono presto ridimensionati in quanto non visti di buon occhio dalla Chiesa.

E così il carnevale iniziò ad esser festeggiato nel ‘500 all’interno delle corti dove attori in maschera si esibivano in musiche, danze e balli. Anche a Striano, probabilmente alla corte del barone nella villa Pisani – De Sparano.

Nella cultura cattolica il Carnevale, il cui termine deriva dal latino carnem levare (togliere la carne), rappresenta il periodo prima della Quaresima che ha inizio con il mercoledì delle ceneri e durante la quale non è concesso mangiare la carne.

Striano ha sempre celebrato il carnevale. Tradizioni secolari collegati strettamente anche alla cultura culinaria.

L’antico Casatiello Strianese, un panino biscottato dalla forma di lontro (tipica imbarcazione del Fiume Sarno), fatto con farina gialla di granturco, nasce proprio dalla tradizione del carnevale.

È una pietanza che si consuma per tradizione il martedì grasso e durante la settimana santa e il periodo pasquale.

Feste in maschera presso le case o la parrocchia, sfilate cittadine, balli e canti legati alla tradizione eseguiti dagli alunni nei corridoi delle scuole, il carnevale strianese era un carnevale improvvisato e privo di organizzazione.

Nel 1981 si pensò, allora, di realizzare il primo carro allegorico raffigurante “Il cavallo di Troia” che sfilò incessantemente per la città assieme a tanta gente mascherata.

Da allora è nata l’esigenza di organizzare le celebrazioni del carnevale e per coinvolgere quanta più gente nella realizzazione dei carri si divise il territorio cittadino in 5 rioni: Arco, Marzo, Piazza, Saudone e Troccole.

Da questo momento il carnevale strianese è cresciuto tantissimo, assumendo una rilevanza non solo regionale ma anche nazionale.

Pertanto, si ritenne opportuno nel dicembre 2006 istituire l’associazione culturale ed artistica “Carnevale Strianese”, con lo scopo di coordinare e programmare le iniziative inerenti al carnevale nella città di Striano.

Il 18 dicembre 2011 viene inaugurata la Cittadella del Carnevale, sede dell’associazione e “industria” dei carri allegorici, realizzata adeguando la struttura dell’ex mercato ortofrutticolo.

La cittadella rappresenta l’unica opera pubblica nella regione Campania utilizzata esclusivamente per la realizzazione di carri allegorici.

Negli ultimi anni, grazie all’impegno costante dell’associazione e degli amministratori, il Carnevale Strianese è stato integrato in nuovi circuiti nazionali e regionali tra cui il Carnval Project, una iniziativa dell’Unione Europea in partenariato con i carnevali più rinomati e con l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Spiccante è l’impegno e il ruolo assunto dal Carnevale alla destra del fiume Sarno nell’associazione nazionale dei carnevali, Carnevalia, di cui Striano è fondatore insieme a Viareggio, Venezia e tante altre realtà rinomate sul territorio nazionale.

Raffaele Massa

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