“ No alla politica dell’odio : Napoli non si aiuta seminando zizania o giudicando inflessibilmente chi è stato meno fortunato ” : chiaro il messaggio di speranza lanciato da Rosanna Cassini, cantante partenopea e profonda conoscitrice dell’humus indigeno. Per chi come lei è cresciuta nella musica , tra le strade principali e i vicoli di questa città, giudicare quello che accade con eccessiva superficialità o rispondere alla violenza con l’odio non produce mai risultati positivi .
“ Se vogliamo aiutare i nostri giovani – ha precisato Cassini – non dobbiamo cedere alla tentazione di rispondere alla prevaricazione violenta con rabbia, inculcando nelle nuove generazioni pericolose mire di vendetta. A fare giustizia ci pensa lo Stato attraverso le istituzioni competenti. In tal senso un plauso va alle forze dell’ordine impegnate sul territorio che svolgono il proprio ruolo con professionalità e abnegazione. Al contrario sarebbe necessario avvicinare i minori a rischio offrendo loro alternative concrete alla strada: laboratori nelle scuole, corsi di musica gratuiti, supporti psicologici offerti dalle istituzioni per tutelare i minori che si trovano troppo presto a fare i conti con il cinismo di un modello di vita scellerato ”.
Pacata e determinata al tempo stesso Cassini crede fortemente nel messaggio artistico quale deterrente alla strada : attraverso l’approccio ad uno strumento, all’interpretazione di un brano o alla scrittura di un testo i giovani a rischio di Napoli possono trovare occasione di riscatto , un input forte che li sproni a cambiare vita. “ Non abbandoniamo una poco fortunata parte di Napoli a se stessa – ha continuato Cassini – : penso alle persone che avendo commesso errori vivono in stato di detenzione, con particolare riferimento ai giovanissimi. Attraverso l’arte, la comprensione e la costanza potremmo salvare molte giovani vite : aver commesso un errore , se si ha realmente intenzione di cambiare , non vuol dire aver gettato al vento la propria esistenza.
Allora promuoviamo l’amore di contro all’odio, il senso di perdono tra chi è abituato alla vendetta, la semplicità di un gesto affettuoso nei confronti di chi è nato e cresciuto in contesti violenti. Insieme alle istituzioni tutte, alla Regione e alle amministrazioni comunali di Napoli e dell’hinterland sarebbe possibile creare percorsi formativi che qualifichino queste giovani vite allo sbando dandogli occasione poi di inserirsi onestamente nel mondo del lavoro.” Della serie : Rosanna Cassini, ambasciatrice artistica d’amore e comprensione per i ragazzi meno fortunati della sua Napoli.
Alfonso Maria Liguori