Torre Annunziata, camorra: ecco i nuovi assetti della criminalità

Nel corso dell’anno si è registrato, infatti, il tentativo di radicarsi sul territorio da parte di un sodalizio facente capo alla famiglia Perna

Camorra a Torre Annunziata : recenti relazioni della DIA confermerebbero l’operatività dei contrapposti clan Gionta (i Valentini) e Gallo (i Cavalieri) e delle famiglie Venditto (i Bicchierini), Tamarisco (i Nardiello) e Chierchia(i Fransua, alleati dei Gionta). Le attività criminali prevalenti sono le estorsioni e il traffico di stupefacenti, trattandosi di un’area di snodo per l’approvvigionamento della droga.




Lo stato di detenzione dei vertici dei clan storici, con la conseguente esigenza di rimodulare l’organizzazione, avrebbe favorito l’emersione di nuovi gruppi. Nel corso dell’anno si è registrato, infatti, il tentativo di radicarsi sul territorio da parte di un sodalizio facente capo alla famiglia Perna , composto da giovanissimi fuoriusciti dei Gionta , autoproclamatosi Terzo Sistema . Proprio quest’ultimo nuovo sodalizio criminale potrebbe sfidare gli storici clan oplontini dopo l’assoluzione di pezzi da 90 dell’organizzazione, ovvero Luigi Sperandeo , Vincenzo Della Ragione e Giuseppe Lombardo.

I 3 erano accusati di estorsione ad un gestore di una piazza di spaccio. Ora liberi potrebbero riorganizzarsi e tentare la conquista criminale del territorio sfidando i Gionta e i Gallo –Cavalieri. Tuttavia il super boss mai pentito Valentino Gionta godrebbe ancora di un notevole prestigio criminale tra i vicoli del centro storico e della zona portuale di Torre Annunziata : una leadership che avrebbe consentito negli anni al padrino Valentino, affiliato a Cosa Nostra e referente della mafia siciliana in Campania, di rigenerare l’organizzazione nonostante i duri colpi subiti dalle forze dell’ordine e dagli attacchi dei gruppi rivali.




Radio Mala parlerebbe di strategia in atto dei Gionta che simulerebbero di essere alle corde per poi scatenare l’offensiva decisiva e appropriarsi definitivamente del territorio sotto il profilo malavitoso. Nemmeno la NCO di Raffaele Cutolo riuscì a tenere testa agli agguerriti “valentini” : tra i sicari più spietati e temuti dei Gionta Umberto Onda, alias “Umbertino”, ritenuto per anni lo stragista del clan.

Attualmente Onda starebbe scontando l’ergastolo confermato dalla I Sezione Penale della Corte di Cassazione che aveva respinto il ricorso presentato dai legali di Umbertino avverso alla condanna della Corte d’Assise di Napoli. Il boss è stato condannato per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.