Schiavone, pur avendo lo stesso cognome, non è comunque imparentato con la nota famiglia camorristica di Casal di Principe, per cui ha lavorato soprattutto come contabile. Gli investigatori diretti da Filippo Portoghese, coordinati dalla DDA di Napoli, lo hanno rintracciato a Cercola, nell’hinterland napoletano, mentre circolava a bordo di un’autovettura insieme a due suoi fiancheggiatori di 35 e 39 anni, entrambi denunciati per favoreggiamento.
Si tratta di un duro colpo inflitto dallo Stato ad uno dei sodalizi criminali più potenti della Campania : una macchina per fare soldi attraverso attività illecite che produrrebbero un volume d’affari inimmaginabile. Tanti gli insospettabili professionisti e imprenditori al soldo di casalesi : grazie alla complicità dei cosiddetti colletti bianchi i Casalesi raserebbero riusciti a riciclare il denaro sporco in un complesso sistema di scatole cinesi composto da società operanti nei settori caseari, scommesse sportive, immobiliare, alberghiero-ristorativo e benessere.
Alfonso Maria Liguori