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Napoli, camorra: potenti clan del vesuviano in soccorso dei Mazzarella

clan mazzarella vincenzo 'o pazzoPotenti clan del vesuviano pronti ad accorrere in aiuto dei Mazzarella di San Giovanni a Teduccio : un’ipotesi più che probabile a giudicare dagli ottimi rapporti tra la potente cosca originaria della periferia orientale di Napoli e cellule della Nuova Famiglia. Nello specifico in passato sarebbero emersi legami tra i Mazzarella e il super boss della camorra Mario Fabbrocino.




Capo dell’omonimo clan Fabbrocino, alias “‘o Gravunaro”, detenuto per duplice omicidio dall’agosto del 2005, controllerebbe ancora il traffico di stupefacenti, il mercato delle costruzioni, il racket tra San Gennaro Vesuviano e San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano e San Gennarello, Palma Campania e Terzigno. Un fiume di denaro ripulito in società di comodo nel settore edilizio, alimentare, ristorativo e nella vendita di prodotti alimentari per animali all’ingrosso.

Mario Fabbrocino è uno dei promotori della cosiddetta Nuova Famiglia, l’organizzazione criminale nata alla fine degli anni ’70 in antitesi alla NCO di Raffaele Cutolo. Mario Fabbrocino è cugino del padrino Carmine Alfieri e con lui vicinissimo per lungo tempo ad Antonio Gava, ex Ministro delle Poste e dell’Interno, ex Senatore della Repubblica e soprattutto ex colonna portante della Democrazia Cristiana.




Un uomo potente Mario Fabbrocino, legato a cartelli principali della droga in Sud America e capace di infiltrarsi nelle istituzioni ai massimi livelli. Fabbrocino è considerato dai giudici depositario di segreti rilevanti all’interno della camorra che conta: insieme a Pasquale Galasso e Carmine Alfieri costituiva la cupola di un potere criminale dalle ramificazioni inimmaginabili.

Le ultime guerre di mala a Napoli e in provincia tra baby gang e vecchie famiglie potrebbero invogliare vecchi ras del calibro di Fabbrocino a ricostituire la piramide della Nuova Famiglia monopolizzando così il controllo degli affari illeciti su buona parte non solo dell’hinterland napoletano ma dell’intera Regione. Una scelta che potrebbe favorire enormemente qualche alleato partenopeo che si troverebbe al momento impegnato su più fronti per il controllo degli affari illeciti nell’area orientale di Napoli e in parte del centro storico.

Alfonso Maria Liguori



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