Dopo sette mesi di latitanza, probabilmente nel Lazio, il ras di Moscarella, Francesco Solimene, ha deciso di consegnarsi al carcere di Frosinone. Le forze dell’ordine campane e laziali erano ormai da tempo sulle sue tracce ed lo avevano quasi stanato. Termina così la fuga dell’esponente di spicco del quartiere a nord di Castellammare che è stato condannato ad otto anni di reclusione dopo l’inchiesta Easy Mail.
L’inchiesta e l’arresto
In questa maxi operazione della DDA, con l’aiuto dei carabinieri di Castellammare, vennero arrestate 17 persone vicine al clan Cesarano di Ponte Persica. Tra queste, anche Francesco Solimene accusato di estorsione e detenzione di armi da fuoco. Era stato rilasciato, dopo una prima parte di condanna, nei primi mesi del 2016. Il suo ritorno a casa venne festeggiato con fuochi d’artificio e una festa che coinvolse tutto il quartiere. Nel mese di giugno scorso, però, la Corte di Cassazione confermò la condanna che gli era stata inflitta in primo grado.
Quando i carabinieri si recarono nella sua abitazione, non lo trovarono. Iniziò così la latitanza di Francesco Solimene che si è conclusa solamente nella giornata di ieri, a Frosinone. Al momento è detenuto nel carcere laziale in attesa di nuovi sviluppi dall’Autorità Giudiziaria. L’ultimo esponente di spicco del clan Moscarella, dopo sette mesi di fuga, è in mano alla giustizia.