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Napoli: scarcerato il boss Francesco Mazzarella, cugino del ras omonimo

Scarcerato boss Francesco Mazzarella, cugino del ras omonimo condannato a 20 anni per duplice omicidio e non all’ergastolo perché reo confesso dei 2 delitti. Un periodo positivo quello attraversato dai Mazzarella che secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti vicini al sistema si starebbero riarmando per chiudere definitivamente i conti con i Rinaldi delle Case Nuove e baby gang ree di aver attentato ripetutamente alla leadership criminale del clan nel centro storico di Napoli .




La tensione soprattutto nella zona Mercato è altissima: si temono stese e agguati nei confronti di esponenti di spicco dei rispettivi schieramenti che ormai sarebbero scesi apertamente in guerra. Un conflitto combattuto da gruppi di fuoco formati da ragazzi poco più adolescenti : killer improvvisati, spesso sotto l’effetto di stupefacenti, dal modus operandi approssimativo , particolare che metterebbe seriamente a rischio l’incolumità degli onesti cittadini. Una volta nel sistema vigeva una regola non scritta ma assoluta : colpire solo il bersaglio facendo attenzione a non coinvolgere innocenti.

Oggi, forse per paura o incapacità, si spara a distanza ragionevole e all’impazzata, rischiando di colpire per errore , è già successo, un innocente per caso sul posto al momento dell’agguato. Le forze dell’ordine monitorerebbero attentamente la zona al fine di prevenire o reprimere sul nascere agguati e atti intimidatori : la gente ha paura e questa giustificata apprensione finisce con il ripercuotersi sull’economia del posto. Non si fanno acquisti in un quartiere dove all’improvviso si può scatenare l’inferno : purtroppo ancora una volta la politica del terrore sembra avere la meglio sull’eroismo di commercianti e imprenditori che continuano tenacemente a investire in città.




I clan si rigenerano con incredibile rapidità, per non parlare delle riduzioni di pena, delle scarcerazioni a sorpresa di pezzi da ’90 del sistema e del muro di omertà che ancora tutela certa gentaglia. A questo punto la politica centrale deve muoversi se si vuole quanto meno salvare il salvabile garantendo dignità e sicurezza alla capitale del Mediterraneo.

Alfonso Maria Liguori



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