Le indagini sono partite grazie alla presenza di sistemi di videosorveglianza e all’apporto tecnico dei Vigili del Fuoco che hanno fornito i primi spunti investigativi. Aniello Iervolino è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione mentre per i 3 fratelli Pagano è scattato l’obbligo di dimora nel comune di San Giuseppe Vesuviano.
Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo del reato di incendio doloso, avendo dato alle fiamme il capannone da loro locato all’interno del CIS di Nola, arrecando con tale condotta danni significativi ai capannoni adiacenti e mettendo in pericolo l’incolumità altrui. In pratica la società “GIAM Srl” , alla quale appartengono gli indagati, aveva avanzato richiesta di risarcimento alla compagnia assicuratrice per i danni subiti nel rogo solo all’apparenza innescato da cause accidentali : un aspetto che lascia intravedere il fine ultimo dell’azione delittuosa.
Il notevole e tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Napoli è riuscito ad evitare danni ancora più consistenti sotto il profilo sia ambientale che economico.
Alfonso Maria Liguori