Si allarga il fenomeno degli incontri clandestini a sfondo sessuale nel vesuviano : oltre ai siti d’incontri e ai social network noti bar del territorio fungerebbero da base logistica conoscitiva per le coppie e i single in cerca d’emozioni a pagamento. Ci si incontrerebbe come per un normale caffe tra amici per affrontare poi rapidamente le condizioni economiche delle performance che variano enormemente a seconda delle preferenze del cliente.
Per scongiurare poi il pericolo di telecamere nascoste nelle alcove utenti storici del sistema del sesso a pagamento introdurrebbero nuovi adepti nella cerchia garantendo sulla discrezione assoluta degli incontri : nessun rischio sul fronte sicurezza nelle villette isolate alle pendici del Vesuvio ben custodite da personaggi vicini alla camorra . Una sorta di vigilantes pronti a intervenire in caso di bisogno in ausilio degli amanti. Si parlerebbe addirittura di scuderie di signore compiacenti dalle fattezze particolarmente avvenenti pronte a scendere in competizione con la concorrenza.
I compensi oscillerebbero da un minino di 50 euro ad oltre 1000 euro per prestazioni prolungate con l’utilizzo di optional a tema. A disturbare questo giro ormai ben radicato nel vesuviano l’arrivo delle professioniste del sesso orientali : compensi irrisori, si parlerebbe addirittura di 30 euro, e totale dedizione offerta al cliente dall’asiatiche , spesso giovanissime, allontanerebbero l’utenza dai circuiti per cosi dire “nostrani”. C’è poi un’insana moda che starebbe impazzando negli ambienti “in” del territorio : professionisti e insospettabili imprenditori si vanterebbero delle qualità amatorie delle rispettive consorti emerse negli incontri scambisti costruendo intorno alle signore veri e propri miti sessuali.
Foto e video che girerebbero su cellulari di avvocati, medici e industriali di Portici, Ercolano, Torre del Greco , Torre Annuzniata, Castellammare, Terzigno, Poggiomarino, Palma Campania, Scafati, Pompei ( e non solo) ritrarrebbero la donna di volta in volta in questione identificando con alcune stellette il livello amatorio della stessa. Dietro questo perverso mercato umano il sistema, pronto a lucrare sulle location, sulle forniture di stupefacenti ( con particolare riferimento alla cocaina), sulla sicurezza offerta alle coppie richiedendo nel contempo un contributo minimo mensile da versare da parte delle meretrici quale tassa contro eventuali “imprevisti”.
Un’organizzazione perfetta che muoverebbe cifre da capogiro. Qualcosa però si starebbe incrinando nell’ingranaggio del mercato sessuale vesuviano : nomi noti potrebbero finire in uno scandalo senza precedenti per il coinvolgimento di ragazze minorenni. Un terremoto che potrebbe finalmente far emergere il marciume che da sempre anima una parte delle comunità all’ombra del Vesuvio.
Alfonso Maria Liguori