Carnevale choc a Napoli, bambini vestiti da “Cecilia Rodriguez nell’armadio”

“In fondo chiedere che i servizi sociali verifichino la capacità di crescere figli di quei genitori non ci sembra una provocazione”

“Quest’anno sembra che si sia scatenata una guerra a chi scende più in basso nella gara del cattivo gusto nella scelta dei vestiti di carnevale per i bimbi”. Lo hanno detto il Consigliere Regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza, per i quali “è assurdo che dei genitori abbiano deciso di travestire i figli da vecchio malato, con tanto di busta con le urine raccolte con il catetere e flebo, o da Cecilia Rodriguez nascosta nell’armadio per richiamare una performance sessuale ripresa dalle telecamere del grande fratello vip”.




“In fondo chiedere che i servizi sociali verifichino la capacità di crescere figli di quei genitori non ci sembra una provocazione” hanno aggiunto Borrelli e Simioli augurandosi che “nei prossimi giorni, con l’avvicinarsi del Carnevale la ricerca della maschera di cattivo gusto lasci il posto alla proverbiale sana fantasia napoletana nella scelta dei costumi per i bimbi e, soprattutto, non si offenda chi è davvero malato e lotta per continuare a vivere”.

Un augurio sentito quello lanciato da Simioli e da Francesco Emilio Borrelli che deve fare però i conti con il cattivo gusto e la superficialità diffusa che ormai impazzano nella società ad ogni livello. Sempre più alla ricerca dell’ “apparire” e accantonato il desiderio di “essere” giovani e meno giovani seguono ormai culture trash ampiamente pubblicizzate dai media a qualsiasi ora del giorno. Un’ Italia incapace di garantire occupazione alla gente, adeguata scolarizzazione, alle prese con problematiche sociali rilevanti si concede il lusso di sbandierare deleteri modelli comportamentali facendoli passare come tendenze del momento, come icone da emulare per nuove generazioni preoccupate solo del look , del sorriso smagliante e della fisico scolpito.




E’ difficile stabilire chi abbia dato il via a questa pensosa contraddizione tra la realtà che ci circonda e quella effimera votata al consumismo. Una corsa all’acquisto abilmente costruita nel corso degli anni da logiche politiche estremamente discutibili nella forma e soprattutto nei contenuti.

Alfonso Maria Liguori



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