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Castellammare, protesta degli operai Fincantieri: “Quale futuro per Stabia?”

Il varo del troncone della Carnival Princess, in programma questa mattina a Castellammare, è passato in secondo piano per le proteste delle tute blu di Fincantieri. Gli operai, approfittando della visibilità dell’evento, hanno deciso di manifestare il proprio dissenso contro la politica dell’azienda che non avrebbe garantito un futuro all’indotto stabiese. “Vogliamo l’equa distribuzione dei carichi di lavoro” si legge sullo striscione mostrato dagli operai.




Hanno partecipato alla manifestazione pacifica tutti le tute blu di Fincantieri. Solamente coloro che erano impegnati nelle operazioni di varo hanno regolarmente lavorato. Un forte gesto di unità per i lavoratori dell’indotto stabiese che sono in attesa di conoscere il proprio futuro. L’azienda sta attraversando un periodo d’oro, impensabile alcuni anni fa, ma nonostante ciò, Castellammare è esclusa dai grandi progetti e dalle grandi commesse.

La delusione della Rsu

“Siamo delusi perchè l’azienda non ha rispettato gli accordi presi. Ci avevano promesso l’equa distribuzione del lavoro ma almeno per il momento così non è stato. Visto che non ci ascoltano abbiamo deciso di comportarci di conseguenza. Nelle prossime settimane, però, ci hanno garantito un incontro dove manifesteremo tutto il nostro malcontento. Purtroppo a Castellammare arrivano solo le briciole ed è una situazione non più sopportabile per noi lavoratori” spiega la Rsu.




“Il cantiere rischia di essere constantemente in affanno a causa dei mancati investimenti. Nei prossimi mesi non riusciremo a garantire il lavoro ai nostri operai. Purtroppo, fin quando la Regione Campania non deciderà di investire nel nostro indotto, i problemi saranno enormi. Abbiamo bisogno del bacino di costruzione così da ricevere incarichi sempre più importanti e non diventare una semplice officina. Fincantieri ha manifestato la sua intenzione di investire a Castellammare: ora la palla passa alla Regione. L’amministrazione, invece, sta facendo di tutto per garantire un futuro all’indotto” concludono i sindacati.



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